E' andato in scena a Miami il confronto tra i candidati alla nomination repubblicana. Il tycoon ha attaccato su immigrazione, il candidato di origine cubano invita invece al dialogo
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Scontro Trump-Rubio sull'Islam. Il tycoon ribadisce come "i musulmani ci odiano, molti di loro vogliono attaccarci, e questo è un problema". Pronta la risposta del giovane senatore di origini cubane: "Un presidente non può dire quello che vuole, perché quello che dice ha conseguenze in patria e nel mondo - dice -. Non si tratta di essere politicamente corretti, ma di essere corretti. Dobbiamo lavorare con la comunità e i Paesi musulmani".
Immigrazione, Islam, Cuba e lotta all'Isis: i candidati repubblicani alla Casa Bianca hanno messo in mostra tutte le loro differenze dal palco dell'università di Miami, a quattro giorni dalle primarie della Florida. Il tutto in confronto dai toni insolitamente pacati e civili, in controtendenza rispetto a quanto visto fino ad ora. Persino Trump è apparso insolitamente tranquillo, tanto che sui social media qualche commentatore politico si è chiesto ironicamente cosa avessero messo nell'acqua dell'ateneo di Miami.
Sarà stato per la soddisfazione di avere incassato un altro endorsement molto pesante e per nulla scontato: quello dell'ex chirurgo Ben Carson, ritiratosi dalla corsa giorni fa e che con la sua mossa ha colto di sorpresa molti osservatori e spiazzato molti dei suoi sostenitori.
A maggior ragione alla luce di questo, le primarie in Florida e in altri quattro stati martedì prossimo saranno per Marco Rubio, Ted Cruz e John Kasich quasi un'ultima spiaggia.
A giocarsi tutto sono soprattutto Rubio e Kasich, che se dovessero perdere nei loro stati - Florida e Ohio - sarebbero praticamente fuori. E anche per questo proprio Rubio è stato quello che ha attaccato maggiormente Trump. Sull'immigrazione, quando il tycoon per una volta non ha parlato del muro, ma rilanciato la proposta di sospendere la carta verde per i lavoratori stranieri: "Io la uso, ma non dovrebbe essere permesso. E' un grande male per i lavoratori americani". Poi ancora l'Islam, quando si consuma l'unico vero battibecco della serata: "I musulmani ci odiano, molti di loro vogliono attaccarci, e questo è un problema", ha ribadito Trump. Pronta la risposta di Rubio, che ha accusato l'avversario di creare "un ambiente ostile": "Un presidente non può dire quello che vuole, perché quello che dice ha conseguenze in patria e nel mondo". "Io non sono interessato al politicamente corretto - la replica del tycoon - perché dobbiamo risolvere il problema prima che sia troppo tardi. E io voglio risolvere il problema". Come vuole risolvere il problema dell'Isis, contro cui il tycoon sarebbe pronto a inviare 20-30 mila soldati.
Intanto da un sondaggio del "Wall Street Journal" emerge come la contrastata campagna elettorale per la Casa Bianca generi incertezza sul futuro dell'economia americana. E per l'80% degli economisti intervistati, se dovessero vincere Donald Trump o Bernie Sanders aumenterebbero i rischi di un peggioramento della situazione.