Usa, Senato: torture Cia inutilmente brutali e inefficaci
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Tra le vittime una su cinque era tenuta in stato di detenzione per sbaglio. Obama: mai più simili errori
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Le "tecniche rafforzate" della Cia per interrogare i sospetti terroristi di Al Qaeda tra il 2001 (dopo l'attacco alle Torri Gemelle) e il 2009 "non sono state efficaci", non avendo portato a risultati di rilievo ai fini investigativi. E' quanto si legge nel rapporto sulle torture della Commissione di controllo dei servizi segreti del Senato Usa. Il fascicolo, approvato da Barack Obama, parla di "inganni, disonestà e brutalità" da parte della Cia.
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Nel rapporto si legge inoltre come "la Cia ha ripetutamente fornito informazioni inaccurate al Dipartimento per la giustizia, ostacolando un'appropriata indagine legale sui metodi di interrogatori utilizzati nell'ambito del Programma di detenzione dell'agenzia".
Alcuni funzionari della Cia sollevarono la questione sulle discutibili legalità dei metodi di interrogatorio utilizzati, ma i vertici dell'agenzia di intelligence li misero a tacere, mettendoli in guardia sul fatto che "quel tipo di linguaggio non era utile".
Il rapporto sottolinea che tra le vittime che avrebbero subito torture da parte della Cia, una su cinque era tenuta in stato di detenzione per sbaglio. Una su cinque, in particolare, era detenuta "per un errore di identità o a causa di cattive informazioni di intelligence".
Obama: mai più simili cose - "Continuerò ad usare la mia autorità di presidente per assicurare che non faremo mai più ricorso a questi metodi", ha detto il presidente americano, Barack Obama, commentando il rapporto del Senato sulle torture della Cia. "I duri metodi utilizzati dalla Cia sono contrari e incompatibili con i valori del nostro Paese". Le tecniche utilizzate hanno danneggiato significativamente l'immagine dell'America e la sua posizione nel mondo e hanno reso più difficile perseguire i nostri interessi con alleati e partner", ha aggiunto.
Il direttore della Cia replica: "Errori, ma attacchi evitati" - Il direttore della Cia replica al Senato, che punta il dito contro i trattamenti inutilmente brutali utilizzati dall'Agenzia, affermando che sì "sono stati fatti errori ma si sono anche evitati attacchi contro gli Usa". Nell'applicare il programma di interrogatori, la Cia "non sempre si è attenuta agli elevati standard che abbiamo stabilito per noi stessi e che il popolo americano si aspetta da noi", ha comunque ammesso John Brennan in un comunicato, ricordando però che "uomini e donne dell'Agenzia hanno lavorato 24 ore al giorno per prevenire attacchi terroristici".