Oltre sei vittime complessive nelle diverse sparatorie e decine di feriti
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Ancora diverse tragedie delle armi negli Usa: almeno quattro adolescenti sono rimasti uccisi in una sparatoria durante una festa di compleanno a Dadeville, in Alabama. Almeno 28 le persone rimaste ferite. La polizia, al momento, non ha confermato il numero delle vittime né ha detto se il killer è stato arrestato. Sempre la scorsa notte, due studenti sono rimasti feriti in una sparatoria al campus dell'università di Lincoln in Pennsylvania. A Louisville, in Kentucky, un uomo ha sparato su centinaia di persone in un parco: due le vittime, quattro i feriti.
Continuano le sparatorie di massa negli Stati Uniti con un nuovo bilancio pesantissimo nella sola notte di sabato: almeno quattro adolescenti uccisi a una festa di compleanno in Alabama e altre due persone ammazzate in un parco in Kentucky.
La strage dei ragazzi è avvenuta nella città di Dadeville, durante un party che negli Stati Uniti chiamano "Sweet Sixteen", un momento di passaggio importante per ogni teenager americano, più o meno come le nostre feste di 18 anni. Ancora non è chiaro chi e perché abbia aperto il fuoco ma la polizia ha confermato che almeno quattro adolescenti sono rimasti uccisi e almeno 28 feriti. Tra le quattro vittime anche il fratello della festeggiata, la 16cenne Alexis. In un video shock circolato su Twitter si sono sentiti i rumori degli spari e le urla terrorizzate di una ragazza mentre fuori dalla casa arrivavano le auto della polizia. "Non c'è posto per i crimini violenti nel nostro Stato", ha dichiarato la governatrice dell'Alabama, la repubblicana Kay Ivey. Joe Biden è stato informato dell'ennesima sparatoria di massa.
Alla stessa ora ma a Louisville, dove una settimana fa un ex impiegato ha fatto irruzione in una banca massacrando cinque persone e ferendone altre otto, due persone sono state uccise a Chickasaw Park. Il bilancio poteva essere molto più grave perché il parco era affollato di gente che si godeva il weekend. Anche in questo caso è ignoto il movente e la polizia sta ancora dando la caccia al killer.
Sempre la notte di sabato due studenti sono rimasti feriti in una sparatoria al campus dell'università di Lincoln, in Pennsylvania, mentre venerdì due giovani, di 22 e 17 anni, sono stati uccisi ad una festa in una residenza universitaria della James Madison University, in Virginia. Una tragedia dietro l'altra, a poco più di due settimane dalla strage in una scuola elementare di Nashville, in Tennessee, nella quale sono morti tre bambini e tre adulti.
Dall'inizio del 2023 ci sono state oltre 150 sparatorie di massa, più dei giorni trascorsi quest'anno, secondo i dati dell'organizzazione noprofit "Gun Violence Archive". L'anno scorso ce ne sono state 647, una media di due al giorno. Alcune stragi, tra le quattro mura di casa, non arrivano neanche sui media. Una piaga che non sembra avere una soluzione nonostante gli appelli di Biden al Congresso a vietare la vendita dei fucili d'assalto, "armi da guerra" come le ha definite il presidente americano, e imporre maggiori controlli sull'età e il background di chi vuole acquistare una pistola. Ma il messaggio non riesce a sfondare in un Paese che ha 300 milioni abitanti e 400 milioni di armi. E dove la National Rifle Association è così potente da attirare alla sua ultima convention in questi giorni tutti i principali candidati del partito repubblicano, Donald Trump in testa, che le hanno giurato fedeltà eterna.