Era uno dei cold case più famosi d'America. Ora il killer di Debbie Lynn Randall, stuprata e strangolata a 9 anni nel 1972, ha finalmente un nome
© Cobb District Attorney
C'è voluto oltre mezzo secolo per dare un nome e un volto all’assassino della piccola Debbie Lynn Randall, rapita stuprata e uccisa a soli 9 anni, negli Usa nel 1972. Un cold case risolto dopo 51 anni grazie all'esame del Dna e che non avrà mai giustizia. L'omicida della bimba, infatti, si era tolto la vita due anni dopo, nel 1974.
La conferma arriva dall'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Cobb, Flynn Broady. Debbie Lynn aveva 9 anni e frequentava la terza elementare. Venne rapita il 13 gennaio 1972 mentre stava tornando a casa da una lavanderia a gettoni. Ci vollero 16 giorni di ricerche ininterrotte per ritrovare il corpo della piccola, che era stata stuprata e strangolata. Le indagini però, si arenarono fino al 2001, quando un primo test del Dna su un capello e un pezzo di tessuto trovato dagli inquirenti consentì di escludere alcuni sospettati.
Nel maggio del 2015, il tessuto recuperato dalla polizia era stato inviato alla scientifica per un'analisi più dettagliata che aveva portato a un profilo parziale attribuito a un "maschio sconosciuto". Gli ulteriori finanziamenti ottenuti per un ulteriore test del Dna nel 2019 avevano consentito nuove analisi del tessuto nel 2022. Oggi, dopo molti anni è stato trovato un profilo di Dna familiare. Il corpo del sospetto è stato riesumato ed è stato confermato che fu Williams B. Rose il responsabile della morte di Debbie Lynn Randall. Aveva 24 anni al momento del delitto e si suicidò nel 1974.
Gli investigatori confermarono che Rose aveva dei conoscenti che vivevano nello stesso complesso della vittima. Entrambi i genitori di Debbie Lynn sono morti senza mai aver conosciuto la verità sulla morte della loro figlia. Sua madre Juanita è morta di leucemia nel 2018 e suo padre, John, si è spento nel gennaio 2022. Il fratello della bimba uccisa, Melvin, era presente lunedì alla conferenza stampa in cui è stata annunciata la chiusura del caso. "Vorrei che mia madre fosse qui, ma so che ora è in paradiso. Finalmente è finita, vogliamo solo dire che ringraziamo tutti voi per quello che avete fatto per far sì che questo giorno si realizzasse", ha detto.