Nei programmi del presidente americano anche un provvedimento di revisione del deficit commerciale del Paese. Le imprese americane: "La Casa Bianca dovrà ascoltarci"
Il segretario al Commercio americano, Wilbur Ross, ha fatto sapere che il presidente Donald Trump firmerà due ordini esecutivi sul commercio. Il primo avvierà un'ampia revisione del deficit commerciale Usa, per identificare eventuali forme di "abusi commerciali". Il secondo ordine avrà lo scopo di rafforzare le regole antidumping "per impedire che le aziende straniere facciano concorrenza sleale a quelle americane". "Siamo in una guerra commerciale", ha detto Ross.
"Gli Stati Uniti non si inchineranno più al resto del mondo sul fronte del commercio", ha proseguito Ross.
Giovedì l'amministrazione Trump aveva annunciato la valutazione di imporre dazi punitivi del 100% su prodotti italiani ed europei. Le nuove direttive consentono invece al presidente americano di dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale di combattere le importazioni negli Stati Uniti, che considera "ingiuste". L'obiettivo, ha sottolineato Wilbur Ross, è "fornire ragioni al presidente affinché si possano prendere decisioni metodiche e analitiche" con cui mantenere le promesse commerciali.
La revisione, secondo quanto ha affermato Ross , esaminerà i rapporti commerciali degli Usa con ogni Paese. Si tratta di una misura, ha aggiunto il segretario al Commercio, che "dimostrerà l'intenzione dell'amministrazione Trump di non fare nulla a caso, ma di adottare un approccio molto misurato e analitico".
I nuovi ordini del numero uno della Casa Bianca arrivano a pochi giorni dal suo primo faccia a faccia con il presidente cinese Xi Jin-Ping, previsto in Florida. Si prevede che le questioni commerciali siano una delle principali fonti di tensione.
Le imprese Usa: "La Casa Bianca dovrà ascoltarci" - "Siamo all'inizio della nuova amministrazione e stiamo lavorando perché il commercio resti aperto. Noi abbiamo tre milioni di aziende che faranno sentire la loro voce: la Casa Bianca dovrà ascoltarle". Lo ha detto il leader delle imprese statunitensi, John Hopkins, dal B7. Una border tax sarebbe "una dichiarazione di guerra commerciale", da "denuncia al Wto", avverte Emma Marcegaglia, leader delle "Cconfindustrie" europee. Vincenzo Boccia invita a "lavorare per una soluzione nell'interesse di tutti".