Quanto fanno male i dazi Usa?
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Il presidente Usa ha risposto alla domanda della corrispondente Mediaset sull'ipotesi dazi all'Italia. E poi sul Canada: "Mi piacerebbe vederlo come 51° Stato". Telefonata di fuoco con la premier danese sulla Groenlandia
"Concederete un break all'Italia sui dazi?". "Meloni mi piace molto, vediamo cosa succede!". Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha risposto alla domanda della corrispondente Mediaset, Maria Luisa Rossi Hawkins.
E che sia Giorgia Meloni il "canale di comunicazione" tra la Ue e Donald Trump lo certifica un recente editoriale del Financial Times dal titolo "La Ue conta su Giorgia Meloni per scongiurare i dazi della Casa Bianca". Meloni "è stata l'unico leader della Ue presente all'insediamento di Trump, sottolineando la sua affinità ideologica e personale con lui, poche settimane dopo aver cenato con il repubblicano a Mar-a-Lago per assicurarsi il suo sostegno a uno scambio di prigionieri con l'Iran", scrive Amy Kazmin autrice dell'articolo sull'autorevole quotidiano britannico.
Trump ha inoltre insistito sulla serietà della sua intenzione a prendersi la Groenlandia in un'infuocata telefonata con la premier danese Mette Frederiksen, secondo quanto riferiscono alti funzionari europei ancora al Financial Times. I due leader politici avrebbero avuto un colloquio di 45 minuti sulla questione e la premier avrebbe ribadito al presidente Usa che la più grande isola al mondo "non è in vendita".
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Trump ha parlato poi anche del Canada, ribadendo una sua idea particolarmente cara. "Mi piacerebbe vedere il Canada come 51° Stato. I cittadini canadesi, se lo facessero, otterrebbero un taglio fiscale molto consistente, un taglio fiscale enorme, perché sono tassati molto". Il presidente ha poi aggiunto che se i canadesi lo facessero non dovrebbero preoccuparsi "dell'esercito e non dovreste preoccuparvi di molte cose, avreste una migliore copertura sanitaria. Quindi penso che alla gente del Canada piacerebbe". Trump ha ricordato anche che il Canada è stato molto ingiusto nelle politiche commerciari con gli Usa.
Trump ha quindi annunciato che intende firmare un ordine esecutivo per dare il via a un processo di "radicale riforma" dell'Agenzia federale per la gestione delle emergenze (Fema), aprendo anche alla possibilità di sopprimerla. Durante la sua visita in Carolina del Nord, per visitare le aree distrutte dagli uragani, Trump ha sottolineato che il provvedimento servirà per "avviare un processo di radicale riforma dell'agenzia, o forse per eliminarla: francamente, penso che non sia efficiente". Il presidente ha affermato che la risposta del governo federale all'emergenza provocata dall'uragano Helene è stata "molto lenta, tra le peggiori che io abbia mai visto".