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"Stiamo preparando una stretta molto forte sulle importazioni della Cina". A dirlo è direttamente il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una intervista a Fox News, registrata mercoledì sull'Air Force One dopo lo storico summit con Kim Jong Un. "Vedrete nel giro di un paio di settimane", spiega il presidente americano, pur ricordando e sottolineando i suoi buoni rapporti personali col leader di Pechino Xi Jinping.
Donald Trump quindi non molla la presa sui dazi e, anzi, rilancia: nonostante il ruolo fondamentale della Cina nella preparazione dello storico vertice con il leader nordcoreano Kim Jong un, il presidente americano annuncia come nei prossimi giorni sia in arrivo l'attesa stretta Usa sul "Made in China". Questo dopo gli scarsi progressi nei colloqui svoltisi nelle ultime settimane sui rapporti commerciali tra i due Paesi.
E, almeno a quanto dice, non si tratterà di un'operazione morbida. "Sarà una stretta molto forte - ha spiegato -. Vedrete nel giro di un paio di settimane". Secondo quanto scrive il "Wall Street Journal", che cita alcune fonti dell'amministrazione Usa, i dazi potrebbero arrivare già venerdi'. Trump non avrebbe ancora dato il suo via libera ufficiale alle misure, decise in una riunione prima che il presidente partisse per il G7 del Canada. Non è quindi escluso un ripensamento dell'ultima ora alla luce della collaborazione di Pechino sulla Corea del Nord. Ma le parole del presidente Usa lasciano poco spazio all'ottimismo.
Sarebbe in realtà ancora da ultimare la lista dei prodotti "Made in China" da colpire. Nei piani originari si era parlato di beni per un valore di 50 miliardi di dollari, e proprio per venerdì 15 giugno era stata fissata la deadline per pubblicarne l'elenco. Elenco al quale dovrebbe seguire entro il 30 giugno anche una lista degli investimenti cinesi da bloccare. Misure che gli Stati Uniti stanno studiando da tempo per punire Pechino accusata di rubare tecnologie alle aziende Usa e di violare le norme sui diritti di proprietà intellettuale.
Pechino dal canto suo ha già avvertito più volte di essere pronta alla rappresaglia. Dopo lo strappo clamoroso di Trump con gli alleati storici del G7 significherebbe anche compromettere le speranze di un rafforzamento dei rapporti a livello di G2 con la Cina. Quest'ultima per favorire la 'pax commerciale' aveva offerto giorni fa l'acquisto di 70 miliardi di dollari di prodotti agricoli ed energetici 'Made in Usa' a patto che Trump facesse marcia indietro sui dazi.