NELLO UTAH

Usa, "rapito" e costretto dagli hacker all'auto-isolamento: ritrovato uno studente cinese

Il 17enne Kai Zhuang è stato trovato dalla polizia "congelato e spaventato" in una tenda nelle zone rurali dello Utah. I rapitori hanno estorto migliaia di dollari ai suoi genitori

03 Gen 2024 - 17:27
 © Ansa

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Uno studente cinese è stato trovato congelato ma vivo negli Stati Uniti, dopo che ai suoi genitori sono state estorte decine di migliaia di dollari in una truffa di "rapimento informatico". Kai Zhuang è stato trovato dalla polizia "molto infreddolito e spaventato" in una tenda nelle zone rurali dello Utah. Il 17enne si trovava da solo, costretto dai suoi rapitori hacker ad auto-isolarsi e convinto che se non avesse fatto come dicevano avrebbero fatto del male alla sua famiglia.

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Il "rapimento informatico" di Kai Zhuang: cosa è successo

 I genitori dello studente, contattati dai rapitori, sono stati costretti a pagare circa 80mila dollari, dietro costante minaccia di violenze sul ragazzo. Giunto nella cittadina di Riverdale per uno scambio culturale, Zhuang è scomparso durante le Feste natalizie. Pochi giorni dopo, passati senza che la polizia iniziasse le ricerche del 17enne, un account anonimo contattò i genitori dell'adolescente chiedendo un riscatto per la vita del figlio. Dopo qualche giorno la scuola frequentata da Kai ricevette una telefonata d'allarme: la famiglia che ospitava il ragazzo non lo vedeva da giorni.

Il ritrovamento dello studente cinese in una tenda nello Utah

 Kai è stato ritrovato a circa 40 chilometri a nord di Riverdale, vicino a Brigham City, all'interno di una tenda. Aveva cibo e acqua limitati, una coperta termica e un sacco a pelo, oltre a diversi telefoni che la polizia sospetta siano stati utilizzati per "inscenare" il rapimento indotto dagli hacker. Il ragazzo era probabilmente finito nel mirino dei suoi cyber-sequestratori già il 20
dicembre, quando era stato avvistato dagli agenti di Riverdale mentre trasportava attrezzature da campeggio.

Gli altri casi negli Usa

 Zhuang è uno dei numerosi studenti stranieri presi di mira recentemente dai cosiddetti rapitori informatici negli Stati Uniti. Secondo la polizia, i rapitori convincono le loro vittime a isolarsi e persino a fotografarsi per far sembrare che siano tenute prigioniere, nonostante loro non siano presenti. La vittima viene invece monitorata tramite FaceTime o Skype.

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