Apocalisse

Valencia, si scava nel fango: "Potrebbero esserci ancora persone vive" | Già oltre 200 le vittime finora accertate

Più di mille i soldati delle unità di soccorso spagnole si sono uniti agli operatori di emergenza regionali e locali nella ricerca dei sopravvissuti. Oltre 360mila persone senza acqua potabile. E rimane l'allerta meteo

01 Nov 2024 - 13:19

Continua a salire il bilancio delle vittime dopo le devastanti inondazioni che hanno colpito Valencia e la provincia. I morti accertati sono oltre 200, e ancora molti i dispersi che mancano all'appello. Intanto si continua a scavare nel fango, a cercare tra le vetture sommerse dai detriti e dall'acqua, in uno scenario apocalittico. Più di mille i soldati delle unità di soccorso spagnole si sono uniti agli operatori di emergenza regionali e locali nella ricerca dei sopravvissuti.

Ministra Difesa: potrebbero esserci ancora persone vive intrappolate nel fango

 "Molte persone che si trovavano nei garage, ai piani terra, hanno cercato di portare fuori le macchine" durante l'alluvione, e "potrebbero esserci persone vive tra coloro che si trovano in questa situazione", ha spiegato la ministra spagnola Margarita Robles intervistata dalla tv pubblica spagnola Tve. L'obiettivo, ha quindi aggiunto Robles, è quello di liberare le strade da fango e macerie per renderle accessibili e consentire l'arrivo degli aiuti.

Sánchez: "Restate a casa"

 La fine dell'emergenza, intanto, resta lontana. "Dico ai cittadini della zona che la Dana continuerà, non è finita, quindi bisogna stare attenti", ha avvertito il premier Pedro Sánchez in visita a L'Eliana (Valencia), dove è stato stabilito il centro nevralgico per la gestione dei soccorsi. "Chiedo a tutti di seguire le indicazioni delle autorità. Siamo alla vigilia di un ponte festivo, ma vi invito a stare a casa", ha aggiunto mentre restavano attive allerte meteorologiche per forte maltempo in più punti della Spagna, in particolare nel sud-ovest e nel nord-est.

Meteo Spagna lancia l'allarme rosso a Huelva, in Andalusia

 L'Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) ha attivato l'allarme rosso per pioggia sulla costa di Huelva e nelle regioni di Arévalo e Condado fino alle 15. Pertanto il 112 della regione di Andalucía ha chiesto la massima cautela a Huelva e di evitare spostamenti. "Estrema cautela con DANA a Huelva. Avviso rosso per osservazione di pioggia sulla costa di Huelva, Andévalo e Condado. Proteggiti. Evita di viaggiare", ha indicato il servizio di emergenza attraverso il suo profilo sulla rete social X.

Treni fermi, viabilità nel caos e oltre 360mila persone senza acqua potabile

 In effetti, scene di case allagate, strade interrotte e scuole chiuse si sono verificate in diverse zone, in particolare nelle province di Castellón e di Cadice. Ma l'epicentro del dramma rimane attualmente l'hinterland di Valencia, una città sotto shock nonché parzialmente isolata, visto che i treni resteranno fuori uso per almeno 15 giorni e ci sono danni notevoli anche sulla rete stradale (mentre l'aeroporto rimane funzionante).

Il Consiglio Provinciale di Valencia ha riferito che 366mila residenti di una ventina di comuni della provincia sono ancora senza acqua potabile a causa dell'alluvione. 

È' in diverse aree della sua periferia dove si concentra il grosso dei morti: almeno 45 (di cui sei ospiti di una casa di riposo) a Paiporta, altre 13 tra La Torre e Castellar, mentre non è ancora certa la cifra, che si teme alta, dei deceduti a Sedaví. "Qui non sono ancora venuti a recuperare i cadaveri", diceva nella mattinata di giovedì a Tve un abitante di quest'ultima cittadina. Molti dei corpi vengono trasportati al Palazzo di Giustizia di Valencia, dove è stata allestita una camera mortuaria provvisoria.

La ricerca dei dispersi "casa per casa"

 La ricerca dei dispersi continua intanto senza tregua, "casa per casa", con più di mille soldati messi in campo a tal fine. "Il nostro impegno, per terra, mare e aria, con tutti i mezzi e per tutto il tempo necessario, è volto a ritrovare le persone scomparse", ha detto Sánchez. Mentre il re Felipe VI, da Madrid, oltre a ringraziare la solidarietà internazionale e i numerosi soccorritori al lavoro nelle zone alluvionate, omaggiava "le azioni in alcuni casi sicuramente eroiche" dei cittadini fattisi avanti per dare una mano. Anche il Papa ha voluto esprimere la sua "vicinanza alla gente di Valencia" per questa catastrofe.

Tra le priorità delle prossime ore si profila pure quella di garantire beni di prima necessità nelle località più colpite, rimasti in alcuni casi senza luce e acqua potabile: il governatore valenziano Carlos Mazón ha chiesto sostegno all'esercito anche per tali funzioni.

Alluvione Valencia, le zone più colpite

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39 arresti per sciacallaggio

 Per sfortuna di chi già deve fare i conti con situazioni tragiche o almeno molto scomode e complicate, non tutti hanno avuto comportamenti esemplari. Nelle ore successive all'alluvione la polizia ha infatti arrestato almeno 39 persone accusate di atti di saccheggio: bersagliati, in particolare, alcuni esercizi commerciali specializzati in vendita di computer, cellulari o profumi di marca.

Acqua e fango nella regione di Valencia, continua l'emergenza maltempo: morti e dispersi

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