Antonio Calvino, di origine siracusana e oppositore del governo Maduro, sarebbe scomparso il 9 agosto. Tre anni fa era già stato arrestato
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Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d'Italia eletto all'estero, denuncia la scomparsa di un italiano in Venezuela. "Dal 9 agosto non si hanno più tracce di Antonio Calvino, di origini siracusane, oppositore del governo", ha detto, sottolineando che sono numerose le segnalazioni di connazionali arrestati o ricercati nel Paese, scosso da manifestazioni e repressioni dopo la contestata rielezione del presidente Maduro. Antonio Calvino, spiega Di Giuseppe, era già stato arrestato tre anni fa davanti al consolato italiano.
Tre anni fa, sottolinea il deputato, Calvino era stato arrestato "durante il Covid per 'incitamento all'odio', con la presunta accusa di voler assaltare il nostro consolato". L'italiano era quindi stato "liberato lo scorso anno su pressione del nostro stesso governo", ed era stato lo stesso Di Giuseppe a dare notizia della scarcerazione.
Ad avvertire le autorità italiane della nuova scomparsa di Antonio Calvino, spiega Di Giuseppe "è stato il Comites degli italiani in Venezuela (organismo che si confronta con il consolato, ndr). Ma ora chiunque si rifiuta di andare a casa sua e della famiglia per verificare di persona cosa sia successo, perché hanno paura loro stessi di ritorsioni. Per cui abbiamo denunciato la cosa al console".
Di Giuseppe ricorda i racconti dei connazionali che telefonano chiedendo aiuto, e descrive una situazione di terrore in Venezuela in questi giorni dopo l'esito delle elezioni che hanno portato alla controversa riconferma di Maduro: "C'è gente che si nasconde ogni giorno in luoghi diversi, si tratta spesso di persone anziane che nella maggior parte dei casi hanno scarse risorse economiche. Mi dicono che gli agenti fermano le persone per strada e, se trovano commenti sgraditi sulle loro chat, li arrestano. Ormai passo più tempo a stargli vicino che a dar loro istruzioni".
Un altro caso riguarda la messinese Rita Capriti, esponente del partito di opposizione "Primero Justicia", che è stata prelevata dalle autorità locali nella notte tra l'1 e il 2 agosto e da allora è detenuta nella struttura carceraria di Caña de Azucar, a Maracay. Per lei le accuse sono di incitamento all'odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale. Il commissario Josè Dellacroiz, dirigente dell'istituto, assicura che la Capriti sarebbe isolata in una stanza, non è in cella ed è in buone condizioni di salute. "Ma non è stata consentita la visita della vice console onoraria, la quale nei prossimi giorni riproverà a ottenere il permesso per incontrarla", spiega la deputata regionale di Forza Italia Bernardette Grasso, che esprime "profonda preoccupazione".