Dal caos istituzionale nel Paese sudamericano sono nati due schieramenti contrapposti: dalla parte dell'autoproclamato presidente anche Brasile, Argentina e Canada, dall'altra Cuba, Cina e Turchia
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Sale la tensione internazionale dopo la sfida al presidente venezuelano Nicolas Maduro lanciata da di Juan Guaidò, esponente dell'opposizione che si è autoproclamato presidente ad interim del Paese. La Russia denuncia l'usurpazione del potere e definisce Maduro il leader legittimo: "Ci schieriamo al suo fianco per salvaguardarne la sovranità". Mosca accusa inoltre gli Stati Uniti di "aumentare la pressione sul Venezuela".
A sostegno di Guaidò - Il caos nello Stato sudamericano ha spinto vari Paesi a schierarsi dalla parte di Maduro o da quella di Guaidò. La decisione di quest'ultimo è stata approvata, oltre che dagli Stati Uniti di Donald Trump, anche dalla Francia di Emmenauel Macron, dalla Gran Bretagna di Theresa May, dal Brasile di Jair Bolsonaro, dall'Argentina di Mauricio Macri e da altri nove Paesi membri del "gruppo di Lima": Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Panama, Paraguay e Perù.
A sostegno di Maduro - A sostegno di Maduro, in America latina, si sono schierati Cuba, la Bolivia e il Messico. Dall'altra parte dell'oceano, anche la Turchia di Erdogan ha espresso solidarietà alla causa di Maduro: "Resisti fratello, siamo al tuo fianco", ha detto il presidente turco. Dalla sua parte anche la Siria e la Cina, che ribadisce il suo "no" alle interferenze estere in Venezuela.
Cremlino: "Il Venezuela è nostro partner strategico" - "Abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere il Venezuela, che è nostro amico e nostro partner strategico", ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Sergej Ryabkov. "Ci schieriamo al fianco di Maduro per proteggere il principio della non interferenza negli affari interni degli altri Stati", ha aggiunto.
"Condanniamo chi spinge verso conflitti civili" - Mosca ha fermamente condannato coloro che stanno "spingendo" la società venezuelana "nell'abisso di sanguinosi conflitti civili". "Una tale deliberata e, ovviamente, ben ponderata creazione di doppio potere in Venezuela è la via diretta verso il caos, la distruzione delle basi dello Stato. Si sono già registrate le prime vittime", si legge in una nota del Cremlino.
Salvini: "Maduro prima cade e meglio è" - Dalla parte del "popolo venezuelano e contro tutte le dittature" si è schierato anche il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini. "Sono in contatto con gli italiani in Venezuela e mi auguro che il governo faccia tutto il possibile perché soffrono da anni e sicuramente non sto con Maduro, che ha affamato il suo popolo". Alla domanda se il presidente americano Donald Trump abbia fatto bene a riconoscere Guaidò, il vicepremier ha risposto: "Quello di Maduro è un regime fondato sulla violenza, sulla paura e sulla fame. E quindi quanto prima cade, senza altrettanta violenza, meglio è".
Trenta: "Auspichiamo una situazione pacifica" - L'Italia ha espresso "preoccupazione" tramite il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in un colloquio con il suo omologo brasiliano Fernando Azevedo Silva: "Siamo preoccupati, specie per la comunità italiana in Venwzuela. Auspichiamo una soluzione pacifica".
La Francia: "Maduro illegittimo, sosteniamo la democrazia" - "Rendo omaggio alle centinaia di migliaia di venezuelani che marciano per la loro libertà", ha scritto su Twitter il presidente francese Emmanuel Macron. "Dopo l'elezione illegittima di Nicolas Maduro nel maggio 2018, l'Europa sostiene il ritorno della democrazia".
Anche la Gran Bretagna contro Maduro - Anche la Gran Bretagna bolla Nicolas Maduro come "presidente non legittimo del Venezuela", esprimendo grave inquietudine per la situazione nel Paese latino e sposando in pieno la linea dell'amministrazione Trump. La premier Theresa May definisce inoltre "totalmente inaccettabile" l'annuncio da parte di Maduro della rottura delle relazioni diplomatiche con Washington e l'espulsione di tutti i diplomatici statunitensi presenti a Caracas.
Erdogan chiama Maduro: "La Turchia è al tuo fianco" - Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiamato il suo omologo venezuelano esprimendogli il proprio sostegno. "Fratello Maduro, tieni la testa alta, la Turchia è al tuo fianco", ha detto il capo di Stato turco in un'intervista telefonica. Durante una visita ufficiale a Caracas a dicembre, Erdogan ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a Maduro per le sanzioni statunitensi sul suo Paese. Si era inoltre impegnato ad aiutare Nicolas Maduro ad affrontare la grave crisi economica venezuelana.
La Siria condanna "l'aperta ingerenza americana" - La Siria "condanna con i più duri termini l'aperta ingerenza dell'amministrazione americana negli affari interni della Repubblica venezuelana". Lo ha riferito una fonte ufficiale del ministero degli Esteri siriano, aggiungendo: "La politica distruttiva degli Usa è il motivo principale delle tensioni e dell'instabilità di questo mondo. Esprimiamo totale solidarietà alla leadership e al popolo venezuelani nel mantenere la sovranità del Paese e nel far fallire i piani d'aggressione americani".
La Cina, da parte sua, ha invitato gli Stati Uniti a non interferire con l'attuale situazione del Venezuela, opponendosi a ogni intervento esterno nel Paese sudamericano. "Tutte le parti coinvolte dovrebbero restare razionali ed equilibrate", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, secondo cui la priorità dovrebbe essere la ricerca di "una soluzione politica sulla questione venezuelana con il dialogo pacifico all'interno della cornice della Costituzione del Venezuela".
Tajani: "Guaidó ha la legittimità democratica" - Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani: "Seguo con molta attenzione gli eventi in Venezuela, e contrariamente a Maduro, Guaidò ha la legittimità democratica. Si devono sempre rispettare le manifestazioni e la libertà di di espressione di un popolo che è stanco di morire di fame e di soffrire gli abusi di Maduro".
La posizione dell'Ue - Per Federica Mogherini, "il popolo venezuelano ha il diritto di manifestare pacificamente, di scegliere liberamente i suoi dirigenti e di decidere il suo futuro. La sua voce non può essere ignorata", ha scritto l'Alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell'Ue. Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha espresso la speranza che "tutta l'Europa sia unita in sostegno delle forze democratiche del Venezuela. Contrariamente a Maduro, l'assemblea parlamentare, compreso Juan Guaidò, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani".
FdI: mozione per riconoscere Guaidò presidente - Intanto Fratelli d'Italia ha depositato in commissione Esteri una risoluzione che impegna il governo italiano a riconoscere Juan Guaidò cpme presidente ad interim del Venezuela. "Invitiamo la Lega Nord a sottrarsi dalla sinistra ideologia M5s, che ha definito il Venezuela di Maduro una vera e propria democrazia e a votare la nostra risoluzione che archivi definitivamente la feroce stagione della dittatura di Maduro", ha detto Andrea Delmastro, capogruppo di FdI in commissione Esteri alla Camera. Il partito ha poi chiesto al ministro degli Esteri, Enzo Moavero, di recarsi "immediatamente in Aula a riferire sulla situazione nel Paese sudamericano".