Un filmato dell'oppositore di Maduro fermato ieri dimostra come l'escalation della repressione fosse attesa
Si aspettava una escalation della repressione: Leopoldo Lopez, l'oppositore del presidente venezuelano Nicolas Maduro arrestato martedì 1 agosto, aveva previsto che gli arresti domiciliari ai quali era costretto dallo scorso 8 luglio sarebbero stati convertiti presto in un arresto. Per questo motivo ha registrato prima un video nel quale lanciava un appello internazionale.
"Se in questo momento state guardando questo video è perché mi hanno di nuovo rinchiuso in carcere illegalmente e ingiustamente". Così esordisce Lopez nel filmato. "Questo è il Venezuela, siamo milioni a essere oppressi" continua, per poi chiudere annunciando la nascita di un figlio dlla moglie: "Abbiamo deciso insieme di lottare e correre questo rischio. Un'altra ragione per me per lottare per il Venezuela".