Venezuela, arresto lampo per la leader dell'opposizione
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Gli Stati Uniti e Ue considerano illegittima la sua elezione e annunciano nuove sanzioni. Le opposizioni: "Colpo di Stato"
Nicolas Maduro ha giurato per un nuovo mandato da presidente del Venezuela, in una cerimonia tenutasi nei locali dell'Assemblea nazionale (An).
"Giuro che sarò garante di tutti gli obblighi stabiliti dalla Costituzione e le leggi della Repubblica", ha detto Maduro giurando nelle mani del presidente dell'An, Jorge Rodriguez. Il nuovo mandato presidenziale, dal 2025 al 2031, sarà quello "della pace, della prosperità', dell'uguaglianza e della nuova democrazia".
"Il Venezuela non si colonizza né si domina, né con la diplomazia del bastone né con quella della carota. Faremo rispettare la Costituzione una e mille volte, come l'abbiamo fatta rispettare in questi anni. È stato il comandante Chavez ad aprire la strada e seguiremo su questo percorso perché noi siamo costituzionalisti", ha detto il presidente nel corso della cerimonia di insediamento.
"Il potere che io ho, che rappresento, e che mi concede la Costituzione, non me lo ha dato un governo straniero, né tantomeno un governo gringo", ha detto Maduro ricorrendo al nome usato spesso nella regione per identificare i cittadini statunitensi. "Non sono stato collocato al potere dal governo degli Stati Uniti, o dai governi pro imperialisti della destra latinoamericana. Vengo dal popolo, sono del popolo e il mio potere emana dalla storia e dal popolo", ha detto.
Maduro ha prestato giuramento in base alla proclamazione della vittoria alle presidenziali, pronunciata dal Consiglio nazionale elettorale (Cne), senza però che siano mai stati diffusi i dati disaggregati e verificabili del voto. Le opposizioni, forti dello scrutinio realizzato dai rappresentanti di lista presenti in quasi tutti i seggi, rivendicano invece la vittoria di Edmundo Gonzalez Urrutia, con un ampio margine di vantaggio.
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Con l'usurpazione del potere da parte di Nicolás Maduro della Presidenza della Repubblica, sostenuta con la forza bruta e ignorando la sovranità popolare espressa con forza il 28 luglio, si è consumato un colpo di stato contro i diritti del popolo venezuelano", si legge in un comunicato diffuso dall'opposizione. "Iniziamo oggi una nuova tappa di lotta, per la libertà' del Venezuela sul territorio nazionale - si legge in un comunicato della Piattaforma unitaria democratica (Pud) arrivato pochi minuti dopo il giuramento di Nicolas Maduro. "Edmundo Gonzalez Urrutia è colui che deve prestare giuramento come presidente, perché così ha deciso la maggioranza della popolazione. La volontà del popolo, che ha votato con speranza, va rispettata".
L'ex diplomatico Gonzalez Urrutia, in esilio da settembre in Spagna, ha promesso di rimpatriare per dare vita al suo governo. La cerimonia si è svolta all'indomani delle manifestazioni celebrate nel Paese e in diverse città del mondo proprio per sostenere la sua causa. La leader delle opposizioni, e potenziale vice presidente Maria Corina Machado ha guidato in prima persona il corteo organizzato in un municipio della capitale Caracas, tornando a mostrarsi in pubblico dopo oltre 130 giorni di clandestinità. Al termine del comizio, il comitato oppositore "Comando con Venezuela" ha denunciato il "sequestro" della ex deputata, "intercettata e fatta cadere" dalla moto a bordo della quale stava abbandonano la piazza. Poco dopo, la stessa Machado riferiva del rilascio, riservandosi di dare ulteriori dettagli sull'accaduto, in un successivo momento.
Tra le prime reazioni internazionali il messaggio del presidente russo Putin, che si è "congratulato" con Maduro per il suo insediamento per un terzo mandato. Il leader del Cremlino aveva già espresso la sua vicinanza al presidente venezuelano in occasione del capodanno, inviandogli i suoi auguri per il 2025.
In coincidenza con il giuramento di Nicolas Maduro per il suo terzo mandato presidenziale, gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro otto alti esponenti del regime venezuelano. Washington considera illegittima l'elezione di Maduro, così il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato di avere designato "otto funzionari venezuelani che guidano importanti agenzie economiche e di sicurezza che consentono la repressione e la sovversione della democrazia in Venezuela da parte di Nicolas Maduro". Tra i designati figurano funzionari di alto livello dell'esercito e della polizia, nonché i presidenti della compagnia petrolifera statale e della compagnia aerea del Paese.
L'Unione europea ha deciso di adottare un nuovo pacchetto di sanzioni contro 15 persone accusate di minare la democrazia, lo Stato di diritto o i diritti umani in Venezuela. Lo ha affermato in una nota l'Alta rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas.
"L'obiettivo delle sanzioni è sostenere una soluzione negoziata e democratica della crisi, e l'Unione europea non ha adottato alcuna misura che possa danneggiare il popolo venezuelano o l'economia", si legge nella nota. "La responsabilità di porre fine alla crisi in Venezuela spetta alle sue autorità. L'inversione delle sanzioni dell'Ue dipenderà da progressi tangibili nel campo dei diritti umani e dello Stato di diritto in Venezuela, insieme a passi significativi verso un dialogo autentico e una transizione democratica", ha aggiunto Kallas.