Ong: "Almeno 26 le persone morte nelle proteste di piazza"
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Venezuela sempre più nel caos dopo che il leader dell'opposizione, Juan Guaidó, si è autoproclamato presidente. Nicolas Maduro ha ribadito che "i diplomatici degli Stati Uniti devono lasciare il Paese entro domenica" perché "ho deciso di rompere le relazioni diplomatiche con Washington". Il leader venezuelano ha quindi spiegato che "stiamo ritirando i nostri diplomatici in Usa" e ha attaccato Trump: "Follia imporre un presidente fantoccio".
"Ora decidono il presidente a Washington?", si è chiesto il capo di Stato. Maduro, in un lungo discorso durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario nella sede del tribunale superiore di giustizia (Tsj), ha ringraziato Messico e Uruguay per il tentativo, a cui parteciperanno anche altri Paesi. Noi, ha aggiunto, "vogliamo utilizzare gli strumenti della democrazia. Altri operano invece tentando colpi di Stato".
Usa ritira alcuni diplomatici per sicurezza - Dopo "l'ultimatum" di Maduro, gli Stati Uniti hanno ordinato ad alcuni loro diplomatici di lasciare il Venezuela per motivi di sicurezza, ma l'ambasciata Usa a Caracas resta aperta.
Ong: "Diversi vittime nelle proteste" - Sono almeno 26 le persone morte nelle proteste di piazza, secondo un nuovo bilancio pubblicato oggi dall'Osservatorio di Conflitti, una Ong locale. In un messaggio su Twitter, l'Osservatorio spiega che questo numero rappresenta il totale di "persone uccise nelle proteste" e identificate.
Guaidò: "Offrirò amnistia anche a Maduro" - Juan Guaidò ha detto di essere disposto a concedere un'amnistia "a tutti coloro che siano disposti a mettersi dalla parte della Costituzione per recuperare l'ordine istituzionale", compreso lo stesso Nicolas Maduro.