Secondo il vicepremier, il presidente del Paese sudamericano "affama, incarcera e tortura il suo popolo". Il leader dell'opposizione venezuelana in contatto con il leader leghista: "Non capisco l'Italia"
© -afp
Sebbene l'Italia abbia deciso di non riconoscere l'autoproclamato presidente venezuelano Juan Guaidò, Matteo Salvini attacca Nicolas Maduro definendolo un "fuorilegge". "Affama, incarcera e tortura il suo popolo - afferma il vicepremier -. Spero in elezioni libere e democratiche il prima possibile. Sono vicino ai milioni di italiani, e discendenti di italiani, che vivono, resistono e soffrono in Venezuela".
"Non c'è nessuno che si è autoproclamato, gli americani, gli alieni o i salviniani. C'è un presidente illegale e c'è una comunità che ha diritto di votare liberamente, e io penso soprattutto al milione di italiani o discendenti di italiani che aspetta libertà", ha sottolineato il ministro dell'Interno.
Maduro: "No a elezioni anticipate" - Da parte sua, Maduro ha escluso che in Venezuela si terranno a breve elezioni presidenziali anticipate, sostenendo che le uniche all'orizzonte sono le legislative del 2020. Il problema per l'opposizione venezuelana, ha proseguito, "non è che ci sia una elezione in più. Ne abbiamo fatte 25 in 20 anni. E negli ultimi 18 mesi abbiamo votato sei volte. E ricordo che le presidenziali del 2018 sono state anticipate su richiesta dell'opposizione".
Guaidò: "Non capisco la posizione dell'Italia" - "Io la posizione italiana proprio non la capisco. E soprattutto non capisco quella di Alessandro Di Battista", che su Facebook spiega le ragioni della "posizione neutrale" italiana al cospetto della crisi venezuelana. A parlare, in un colloquio con il quotidiano La Repubblica, è invece Juan Guaidò, autoproclamato presidente ad interim del Venezuela. "Io questo signore non lo conosco, mi dicono che è un politico influente da voi… Dice cose incomprensibili, compara processi che non sono comparabili. Quello che sta succedendo qui è molto più profondo, complesso. Farne solo una questione di petrolio significa non conoscere le cose di cui si parla", commenta Guiadò, che afferma invece di avere parlato con uno dei due vicepremier italiani, il leghista Matteo Salvini. "In questi giorni sto parlando con molti italiani. Mi tengo in contatto con Salvini, e frequento gli italo venezuelani. Il mio stupore nei confronti della posizione dell`Italia è anche il loro", conferma, precisando: "Non prendere posizione in un momento come questo per noi equivale a schierarsi con l'oppressore".
Dall'Ue 5 milioni per l'assistenza sanitaria - Intanto la Commissione europea ha stanziato cinque milioni di euro di assistenza umanitaria per aiutare le persone più colpite dalla grave crisi socioeconomica nel Paese sudamericano. Lo ha annunciato il portavoce dell'esecutivo comunitario Margaritis Schinas, ricordando che la somma va ad aggiungersi ai 34 milioni di euro già sbloccati nel 2018. Per facilitare l'assistenza sul campo, l'Unione europea intende inoltre aprire un ufficio umanitario a Caracas.