Il presidente francese ha annunciato inoltre "la presenza militare nei Paesi africani" per il controllo dei flussi. Merkel: "In Libia daremo sostegno concreto". Gentiloni: "Insieme si ottengono risultati"
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Quella dei migranti è una "sfida che ci riguarda tutti e che nessuno può risolvere da solo". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del summit all'Eliseo, annunciando "il via libera a un piano d'azione a breve termine molto rapido". "Mi sembra - ha spiegato - la risposta più efficace al fenomeno intollerabile dei trafficanti di esseri umani". Convergenza di Macron e Merkel su una riforma degli accordi di Dublino.
Il presidente francese individua le linee guida per fronteggiare l'emergenza sottolineando che la stabilizzazione della Libia è una "necessità assoluta per la pace". Macron, in conferenza stampa all'Eliseo, rendendo omaggio, tra l'altro all'azione "importante" dell'Italia. Per il presidente francese oggi più che mai è necessario "smantellare le reti di trafficanti identificando i responsabili".
Macron: "Militari sul campo" - Il piano d'azione per il controllo dei flussi migratori prevede "un'identificazione già nei Paesi di transito" attraverso "una cooperazione con i Paesi africani che "prevede anche una presenza militare sul campo", ha sottolineato Macron.
Merkel: "In Libia daremo un sostegno concreto" - Alle parole di Macron fanno eco quelle della cancelliera tedesca Angela Merkel che annuncia: "In Libia la situazione deve migliorare, daremo un sostegno concreto perché chi vive in situazioni inaccettabili possa avere un futuro accettabile". "Bisogna fare una distinzione - ha aggiunto - tra i migranti economici e chi si candida ad esser davvero un rifugiato, serve una discussione con l'Onu per fermare" l'immigrazione clandestina.
Merkel: "Manca reale solidarietà, rivedere Dublino", Macron d'accordo - Netta presa di posizione della Merkel sull'accordo di Dublino che prevede che il Paese di ingresso dei migranti sia quello dove va fatta richiesta di asilo. "Il sistema Dublino deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i Paesi cosiddetti d'arrivo sono sfavoriti", ha spiegato infatti Merkel sottolineando che "visto che non c'è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Macron, che si è detto a favore di una "riforma profonda" dei trattati di Dublino.
Gentiloni: "Impegno deve essere di tutti" - Presente all'Eliseo anche il premier Paolo Gentiloni che, in conferenza, ha spiegato: "Devo dire che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati. E questo impegno va europeizzato, perché non può essere solo l'impegno di un solo Paese o di qualche Paese. Deve essere un impegno europeo. Rispetto al predominio delle migrazioni irregolari il vento può cambiare e può andare in una direzione diversa".
Gentiloni: "Italia accoglierà, ma serve controllo" - Il primo ministro italiano ha proseguito: "L'Italia non rinuncerà alla sua tradizione di accoglienza e solidarietà, a salvare vite umane, Dobbiamo però lavorare per rendere più controllabili i flussi migratori, sottrarli ai trafficanti, ridurre l'impatto sociale e culturale che flussi incontrollati possano avere nei nostri Paesi, e dare una mano ai Paesi di transito". Le migrazioni dall'Africa verso l'Europa "sono un fenomeno strutturale, sono diffidente da chi propone soluzioni immediate che possano risolvere cancellandolo questo fenomeno", ha aggiunto Gentiloni.
Libia, Sarraj chiede aiuto contro scafisti: "Noi vittime" - La Libia "non è un Paese di origine dei migranti", ma è una "vittima" di quella che definisce una "piaga": lo ha detto il leader libico Sarraj in conferenza stampa all'Eliseo. Sarraj ha sottolineato l'esigenza di rafforzare "la guardia costiera libica per fronteggiare meglio le bande di criminali e di scafisti. E poi - ha continuato appellandosi all'aiuto dei presenti al vertice di Parigi- c'è la necessità di sorvegliare in modo più efficace i nostri confini meridionali. Auspichiamo che questo flagello e questo numero di migranti non sia una bomba ad orologeria, ma che sia gestibile".