DOPO IL DISGELO CON CUBA

Vietnam,Obama: 'Cosciente del passato, futuro da sostenere assieme'

Dopo aver lodato la bellezza della capitale Hanoi, il presidente americano ha chiesto esplicitamente alla leadership del Paese asiatico di rispettare i diritti umani, fondamento del progresso

24 Mag 2016 - 10:52

Dopo la visita a Cuba, Barack Obama pone una pietra tombale anche sulle complicate relazioni tra Usa e Vietnam. Dopo la fine dell'embargo sulla vendita delle armi, Obama ha pronunciato ad Hanoi uno storico discorso nel secondo giorno di visita nel Paese asiatico. "Sono cosciente di quanto abbiamo attraversato nel passato, ma voglio concentrarmi sul futuro, fatto di dignità e prosperità da sostenere insieme", ha dichiarato.

Il presidente americano ha poi ricordato la sua visita per le strade di Hanoi, la capitale vietnamita: "Ieri ho visitato il centro, e ho anche provato del cibo locale: mi è piaciuto moltissimo. Le strade sono caotiche, impressionanti, mai visto così tanti motorini. Non ho provato ad attraversare la strada, magari mi insegnerete quando tornerò da cittadino normale", ha scherzato. Ma Barack Obama ha anche rievocato il suo passato: "Non sono il primo presidente a venire in Vietnam, ma sono il primo diventato maggiorenne dopo la fine della guerra tra i nostri Paesi; avevo 13 anni quando gli Usa sono andati via dal Vietnam e da giovane, alle Hawaii, ho avuto modo di conoscere molti vietnamiti".

Il presidente americano ha anche sottolineato alcune similitudini tra il Vietnam e gli Stati Uniti: "In tanti hanno coltivato le vostre terre, e Hanoi è una città millenaria. Nel corso dei secoli il vostro destino è stato deciso da altri; non sempre voi controllavate questa terra, ma lo spirito del popolo vietnamita è stato colto da molti poeti, che hanno detto che il 'destino è scritto nei cieli'. Duecento anni fa anche i nostri padri, come Jefferson, quando pensavano a come gestire la terra guardavano ai vietnamiti che hanno reso così produttivo questo territorio".

Non sono però mancate le polemiche: in molti hanno sottolineato come, nel tentativo di ottenere un ricongiungimento e riacquisire pacifici rapporti col Vietnam, Obama cerchi di sorvolare sulle allarmanti violazioni dei diritti umani ad opera di Hanoi. In realtà, il presidente americano ha anche incontrato diversi dissidenti, proprio come accaduto a Cuba. Obama ha peraltro pressato il governo vietnamita a rispettare il diritto di parola, la libertà di stampa e di associazione, dimostrando come esse siano scritte nella stessa Costituzione del Paese asiatico.

Il dissidente vietnamita Nguyen Quang A denuncia però di essere stato prelevato dalla polizia, che si è presentata in casa sua nelle prime ore della mattina, per impedirgli di incontrare Barack Obama. L'uomo aggiunge di essere stato portato fuori da Hanoi per cinque ore e mezza.

Nel suo storico discorso, il leader statunitense ha anche chiesto esplicitamente al Vietnam di lasciare alle spalle il passato autoritario: "I diritti umani fondamentali non sono una minaccia per il vostro futuro. Sono infatti convinto che la difesa di questi diritti non sia una minaccia alla stabilità, ma di fatto sia il fondamento del progresso", ha sottolineato. "Quando i candidati possono presentarsi liberamente alle elezioni il Paese diventa più stabile perché i cittadini sanno che il loro voto conta", ha poi ricordato al governo vietnamita.

La visita ad Hanoi è solo la prima tappa del viaggio asiatico del presidente americano: esso proseguirà con il G7 in Giappone e si concluderà con una storica visita a Hiroshima, dove però non si scuserà per lo sgancio della bomba atomica nell'agosto del 1945. "Penso che sia importante riconoscere che in guerra i leader devono prendere ogni tipo di decisione", ha infatti dichiarato Obama all'Nhk, il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese.

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