Tsunami Irlanda sul mondo del vino, l'Italia contro le etichette "catastrofiste"
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Sulle bottiglie i consumatori potrebbero leggere "il consumo di alcol provoca malattie del fegato". Roma, Parigi e Madrid hanno provato a opporsi
Sul vino e sugli alcolici l'Irlanda potrebbe diventare il primo Paese Ue ad apporre sulle bottiglie etichette "salutiste" (un esempio: "il consumo di alcol provoca malattie del fegato) come per le sigarette. Ma i produttori italiani protestano per difendere il patrimonio della tradizione eno-gastronomica nazionale. Si tratta, secondo la Coldiretti, di un "attacco diretto all'Italia, principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato, di cui più della metà all'estero".
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Altri Paesi potrebbero percorrere la stessa via irlandese, soprattutto il Nord Europa dove si registra un pesante consumo di alcol. Per le autorità irlandesi è "un'emergenza sanitaria nazionale".
A giugno l'Eire ha notificato all'Ue un progetto di legge per apporre sulle bottiglie avvertimenti sui rischi sanitari del consumo di alcol e sul suo legame diretto con i tumori mortali. Roma, Parigi e Madrid, insieme ad altre sei capitali, hanno provato a opporsi mettendo nero su bianco la protesta con un parere inviato a Bruxelles che evidenziava come l'eccezione irlandese discrimini i produttori degli altri Paesi Ue, costretti alla doppia etichetta. Le critiche non finiscono qui: sono diverse le voci, anche del settore privato, che non comprendono il via libera alla norma irlandese quando era stato lo stesso esecutivo Ue ad annunciare l'intenzione di procedere a stretto giro con nuove regole a livello comunitario. Questa circostanza potrebbe ora scoraggiare la stessa Irlanda dal prendere iniziative a breve termine.
"Il silenzio assenso di Bruxelles relativo alle avvertenze sanitarie in etichetta per gli alcolici rappresenta una pericolosa fuga in avanti da parte di un Paese membro", commenta il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. Anche Federvini chiede lo stop al "mutismo" dell'esecutivo Ue e fa appello al governo "per studiare ogni azione possibile per osteggiare una norma che contrasta con il buon senso e la realtà".
Per Cia-Agricoltori Italiani, lo scenario "è sconcertante e compromette il lavoro fatto fino a ora a livello comunitario con il Cancer Plan". Di "deriva proibizionistica" parla poi il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Per il dem De Castro la via da seguire è quella indicata dal Parlamento europeo: sistemi di etichettatura più trasparenti per un consumo "moderato e responsabile" e un "no" categorico a equiparare il vino alle sigarette. Con il sì di Bruxelles ormai in tasca, l'Irlanda attende solo la decisione dell'Organizzazione mondiale del commercio.