Pechino chiude la Città Proibità. Quattro le città isolate dalle autorità cinesi: Wuhan (da dove è partito il focolaio), Huanggang, Ezhou e Xianning. Annullati i festeggiamenti per il nuovo anno. Altri casi sospetti in Scozia. Per l'Oms non è emergenza internazionale
Le vittime del coronavirus in Cina sono salite a 25 mentre i casi di contagio sono 830. I virologi avrebbero identificato come il virus 2019-nCoV sia arrivato all'uomo. Ci sarebbe stata una prima trasmissione dai pipistrelli per poi passare ai serpenti. Intanto, le autorità hanno messo in quarantena Huanggang, Ezhou e Xianning: le tre città cinesi si trovano nella regione dello Hubei, dove è scoppiato il focolaio dell'infezione. Chiusa la Città Proibita.
La Commissione sanitaria nazionale ha reso noto che i casi sospetti al momento all'esame sono 1.072. Per evitare che il virus possa propagarsi ancora, Pechino ha annullato i festeggiamenti per il Capodanno cinese. Stessa decisione è stata presa da Macao. Nonostante le 20 milioni di persone isolate e alcuni casi sospetti, l'Organizzazione mondiale della Sanità, al termine di una riunione del comitato ha spiegato che non è il tempo di dichiarare l'emergenza internazionale.
"Non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo fuori dalla Cina" "Sappiamo che esiste una trasmissione da uomo a uomo in Cina, ma per ora sembra limitata a gruppi familiari e operatori sanitari. Al momento, non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina. Ciò non significa che non accadrà". Lo ha detto a Ginevra il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al termine di una nuova riunione del Comitato d'emergenza.
Caso sospetto a Bari: prime analisi negative Intanto una donna barese proveniente dalla Cina è stata ricoverata nel Policlinico di Bari con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse. Come da circolare ministeriale, sono state attivate tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. Si tratta di una cantante della provincia di Bari di ritorno da un tour in oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città da dove è partito il focolaio.
I primi riscontri farebbero escludere che possa essere stata contagiata dal coronavirus cinese, ma le analisi sono ancora in corso. "In base alle analisi effettuate presso il Policlinico di Bari non è confermato al momento che la paziente abbia una infezione da corona virus 2019-nCoV. I servizi diagnostici hanno isolato un diverso agente etiologico noto per causare la patologia in atto", ha spiegarto Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. I campioni sono stati inviati all'Istituto Spallanzani di Roma per la conferma definitiva.
"La paziente è positiva a micoplasma" In base agli esami microbiologici effettuati, ha comunicato in una nota il Policlinico di Bari, "è stata individuata una positività per micoplasma. Tale diagnosi è clinicamente compatibile con la sintomatologia presentata dalla paziente e non dissimile dalla malattia causata dal coronavirus. Si resta in attesa comunque degli ulteriori accertamenti in corso per la precisazione diagnostica definitiva".
Primo caso di contagio a Singapore C'è stato un primo caso di contagio anche a Singapore. Lo hanno riferito i media locali, che citano il ministro della Salute. Il caso, riferisce lo Straits Time, riguarda un uomo di 66 anni di Wuhan, arrivato a Singapore il 20 gennaio. Il figlio di 37 anni è trattato in ospedale come caso sospetto mentre i suoi compagni di viaggio sono in quarantena. Un'altra donna di 53 anni, anch'essa cinese, è risultata positiva ai test preliminari, ancora in attesa di conferma.
Casi sospetti in Scozia e in Francia Quattro casi sospetti di contagio con il nuovo coronavirus sono stati rilevati in Scozia. E' quanto riportano i media britannici, citando Jürgen Haas, responsabile dell'unità di medicina infettiva all'Università di Edinburgo. Haas ha aggiunto di credere che ci saranno altri casi nelle città della Gran Bretagna. Analisi sono in corso sulle persone che potrebbero essere infette, tutte arrivate in Scozia da Wuhan. Buone notizie invece dalla Francia, dove si era parlato di due possibili casi. Il ministro della Salute, Agnes Buzyn, ha dichiarato che "nessun caso sospetto" è stato al momento accertato. "Due casi sono stati esaminati - ha precisato - ma si sono rivelati negativi".
Un caso sospetto anche in Texas "Il distretto sanitario di Brazos County, in Texas, sta indagando su un caso sospetto di Coronavirus 2019 (2019-nCoV). Il paziente ha viaggiato da Wuhan, in Cina, dove ha avuto origine il virus". Lo ha comunicato via Facebook il distretto sanitario di Brazos County. "Il paziente è tenuto in isolamento a casa, mentre vengono eseguiti i test precauzionali", si legge nel post. Nella giornata di mercoledì un caso era stato confermato nello stato di Washington dai Centri per la prevenzione e controllo delle malattie.
Il passaggio dai pipistrelli agli uomini A indicare il passaggio del virus dai pipistrelli ai serpenti e da questi all'uomo è un'analisi genetica (condotta su campioni provenienti da diverse specie ospiti e da diverse località della Cina) pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi.
Secondo i ricercatori, come è accaduto in passato con i virus dell'influenza aviaria e con la Sars, la responsabilità sarebbe dei mercati di animali vivi, molto comuni in Cina, dove accanto agli animali allevati nelle fattorie e ai pesci si vendono animali selvatici, come serpenti e pipistrelli. "I risultati della nostra analisi evoluzionistica - scrivono gli studiosi - suggeriscono per la prima volta che il serpente è il più probabile animale selvatico serbatoio del virus 2019-nCoV",
Ora è dunque chiaro che il virus sia un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di uno che arriva dai serpenti e che da questi ultimi sarebbe passato agli esseri umani, adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Ricombinandosi geneticamente nei serpenti, quindi, il nuovo virus ha fatto il cosiddetto "salto di specie", acquisendo nuovi recettori che gli permettono di legarsi alle cellule del sistema respiratorio umano.
Secondo caso accertato in Giappone Il ministero della Salute giapponese ha confermato il secondo caso di contagio nel Paese del coronavirus proveniente dalla Cina. Si tratta di un uomo di circa 40 anni di nazionalità cinese arrivato domenica a Tokyo dalla città di Wuhan. L'uomo, che aveva visitato un centro ospedaliero in Cina in due occasioni per poi essere dimesso prima di partire per il Giappone, è stato trasferito dall'ospedale di Tokyo, a cui si era rivolto mercoledì, all'Istituto nazionale delle malattie infettive. Il primo caso in Giappone risaliva al 15 gennaio, e riguardava un uomo di nazionalità cinese di circa 30 anni, in visita di recente alla città di Wuhan.