I transalpini tornano alle urne per il secondo turno delle comunali, ma il ballottaggio paga in termini di partecipazione la demotivazione di chi ha visto eliminare il proprio candidato al primo turno
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Il sindaco di Parigi, la socialista Anne Hidalgo, è stata rieletta al ballottaggio con il 50% dei voti circa, contro il 32% di Rachida Dati (Les Républicains) e il 16% di Agnés Buzynì (La République en Marche). Le elezioni comunali in Francia hanno visto la conferma anche del premier Edouard Philippe alla guida del comune di Le Havre con il 58% delle preferenze. L'astensione si aggira attorno alla percentuale record del 60%.
E' stata insomma l'astensione la vera vincitrice di un secondo turno voluto a tutti i costi dalla Francia dopo che il primo, il 15 marzo, aveva sollevato una bufera di polemiche per la decisione del governo di confermarlo a due giorni dal lockdown.
Il ballottaggio paga, in termini di partecipazione, la demotivazione di chi ha visto eliminare il proprio candidato al primo turno. La cifra record è tale da provocare però nel presidente Emmanuel Macron "preoccupazione". A influire è stato anche il clima molto caldo e l'evidente rifiuto di molti di recarsi alle urne con mascherine e precauzioni anti-pandemia, dopo i brutti ricordi del 15 marzo.
Tra i risultati spicca il trionfo del primo ministro Edouard Philippe, che conferma il suo balzo di popolarità raggiunto durante i tre mesi di emergenza sanitaria. Per Macron, che gli ha subito telefonato per rallegrarsi, un problema in più, in quanto il panorama dei candidati del suo partito, La République en Marche, è desolante. Candidati battuti ovunque, nessun entusiasmo né personalità emergenti a livello locale. L'unico della maggioranza a convincere è stato proprio colui che rischia di fargli ombra.
Esulta anche Marine Le Pen per la vittoria del suo ex compagno Louis Aliot a Perpignano, nel sud. E' la prima volta che l'estrema destra del Rassemblement National arriva a governare una città di oltre 100mila abitanti. Ma è anche, al momento, l'unica vittoria del partito della Le Pen in queste elezioni.
Altro scossone alla tradizione si registra a Lille, nel nord, dove potrebbe finire - al quarto tentativo di diventare sindaca - il "regno" della socialista Martine Aubry, impegnata in un testa a testa all'ultimo voto con l'ecologista Stéphane Baly. Soddisfatti di una ripresa a livello locale anche i dirigenti della destra dei Républicains e del Partito socialista, i grandi sconfitti delle presidenziali e delle politiche del 2017.
Onda ecologista da Lione a Marsiglia - Le elezioni dei sindaci in Francia hanno visto la conferma della prevista ondata ecologista in diverse grandi città, tra cui Lione e Marsiglia. I "Verdi" hanno conquistato le due principali città della provincia francese, oltre a Bordeaux. E, come se non bastasse, a Parigi sono alleati della Hidalgo. Diverse città di media grandezza come Besançon, nell'est, e Poitiers, nel centro, o Annecy (Alpi vicino al confine con l'Italia) hanno scelto sindaci ecologisti, che diventano la principale forza di sinistra in Francia sull'onda dell'emergenza climatica.