LA RIMONTA DEL PREMIER

Voto in Israele, è sempre testa a testa Netanyahu-Herzog dopo i primi exit poll

I sondaggi alla vigilia vedevano favorito Herzog. Benyamin Netanyahu, in rimonta, sembra aver retto all'assalto del centrosinistra che non ha sfondato. Secondo gli exit poll, assegnati 27 seggi a ciascuno. Terza forza "Lista Araba Unita"

18 Mar 2015 - 00:21
 © ansa

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Testa a testa alle elezioni israeliane tra il Likud del premier uscente Benyamin Netanyahu e la coalizione di centrosinistra "Campo sionista" di Herzog. La tv pubblica Canale 1 e Canale 10 assegnano 27 seggi ciascuno. I sondaggi alla vigilia vedevano favorito Herzog. Benyamin Netanyahu, in rimonta, sembra aver retto all'assalto del centrosinistra che non ha sfondato. Bene "Lista Araba Unita", che diventa con 13 seggi la terza forza.

Voto in Israele, è sempre testa a testa Netanyahu-Herzog dopo i primi exit poll

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© -afp  | Sostenitori di Isaac Herzog (Labour)
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© -afp | Sostenitori di Isaac Herzog (Labour)

Secondo i sondaggi di Canale 2, che danno il Likud in vantaggio 28 a 27, al terzo posto ci sarebbe la Lista Araba con 13 seggi, seguita dal centrista "C'è futuro" con 12 seggi, il centrodestra di "Kulanu" avrebbe 10 seggi. La lista "Focolare ebraico" di Naftali Bennett ne avrebbe 8, i religiosi di Shas 7 e la sinistra di Meretz con "Israele casa nostra" di Avigdor Lieberman in parità a 5 seggi. Canale 2 dà invece in parità i due blocchi, assegnando sempre 13 seggi a "Lista araba Unita".

Capo Stato: ora unità nazionale - Il presidente Reuven Rivlin ha lanciato un appello all'unità."Solo un governo di unità nazionale può impedire la disintegrazione della democrazia israeliana e nuove elezioni molto presto", ha affermato Rivlin. Intanto Benyamin Netanyahu già esulta. "Contro ogni previsione, grande vittoria del Likud, grande vittoria del popolo di Israele", è il commento del premier uscente dato finora per sfavorito dai sondaggi.

Risultato a sorpresa - E' un risultato a sorpresa che - se confermato dai dati reali previsti non prima di venerdì dal presidente della Knesset - segna anche l'affermazione della Lista Araba Unita, che diventa con 13 seggi la terza forza alla Knesset e il salto indietro (da 12 del 2013 ai possibili 8 seggi di oggi) di Naftali Bennett, leader di 'Focolare ebraico', vicino ai coloni.

La delusione dei labouristi - Forte la delusione in casa laburista. Herzog, l'uomo che ha tentato l'assalto al cielo di Israele, non ha ottenuto il distacco di voti e seggi - se gli exit saranno confermati - tali da garantirgli la possibilità di dare al Paese la svolta promessa all'elettorato. Anche se le dichiarazioni precedenti al voto sulle possibili alleanze - aspre sia da parte di 'Campo sionista' sia da parte del Likud - fanno presagire un percorso lungo e irto di ostacoli, in cui l'ingovernabilità - come hanno fatto già notare alcuni commentatori - è un rischio evidente.

Netanyahu ha già fatto sapere di essersi sentito per telefono, pochi minuti dopo gli exit poll, con Bennett e di aver concordato di cominciare le consultazioni per un governo di destra. Una delle incognite che però - secondo gli analisti - potrebbe dare qualche problema a questo disegno, è la variante che abbia superato o meno la soglia elettorale (3.25%) 'Achad', il partito religioso di Eli Ishay, visto come un possibile sostegno ad un esecutivo di destra.

Anche 'Campo sionista' ha più volte ripetuto nelle passate settimane di essere indisponibile ad una coalizione di governo con il Likud, specie dopo la giornata che ha visto Herzog all'attacco di Netanyahu, accusato "di panico imbarazzante". Se queste sono le premesse, difficile immaginare alla fine una convergenza, ma nella complessa partita che ora si aprirà non è da escludere, come più volte accaduto in passato, un governo di unità nazionale.

Un altro ago della bilancia, oltre alla 'Lista araba unita' e al centrista Yair Lapid (12 seggi), è Moshe' Kahlon di 'Kulanu' (Noi tutti). Ex Likud, al suo esordio elettorale, ha già detto che con i suoi 10 seggi "deciderà i suoi passi solo dopo che i risultati completi saranno noti".

Netanyahu: ora governo forte con i partiti di destra - "Sono veramente fiero per la grandezza di Israele. Nel momento della verità, ha preso la decisione giusta. Ora dovremo formare un governo forte e stabile: ho parlato con tutti i leader dei partiti del campo nazionale di destra e mi sono appellato per formare un governo senza indugio". Lo ha detto il premier Netanyahu.

Herzog: torni la democrazia - "Israele tornerà ad essere una vera democrazia". Così il leader di "Campo sionista", l'alleanza di centrosinistra di Isaac Herzog. "Faccio appello ai partiti sociali che si uniscano in un governo sotto la mia guida per un governo di pace vera, in modo che possa riportare Israele ad essere un Paese democratico e che vuole la pace con i vicini".

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