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Il Pd, insieme a Italia Viva e Forza Italia, a favore della legge per l'attivazione del Mes. Invece il M5s dice no schierandosi con Lega e Fratelli d'Italia e annuncia: "Al voto finale noi ci asterremo"
Pd e M5s si dividono al Parlamento Ue sulla legge a favore dell'attivazione del Mes, contenuto nella risoluzione sull'azione coordinata dell'Ue contro il Covid-19. Il Pd ha votato a favore del paragrafo 23 che invita i Paesi dell'Eurozona ad attivare il Mes, mentre il M5s è contrario. Dicono no anche Lega e Fratelli d'Italia. Hanno votato a favore Italia Viva e Forza Italia. Il paragrafo è passato con 523 sì, 145 contrari e 17 astensioni.
Lega-Fi al Pe contro emendamento Verdi sui Coronabond Lega e FI hanno votato contro l'emendamento dei Verdi per la condivisione del debito tra i Paesi Ue alla risoluzione del Parlamento europeo per l'azione coordinata contro il Covid-19. Pd, M5s e FdI hanno votato a favore, astenuta Italia Viva. Nel testo dell'emendamento - respinto con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni - si legge che l'Eurocamera "considera essenziale, al fine di preservare la coesione dell'Ue e l'integrità dell'Unione monetaria, che una quota sostanziale di debito emessa per contrastare le conseguenze del Covid-19 sia mutualizzata a livello Ue".
M5s: "Al voto finale noi ci asterremo" - Per il voto finale sulla risoluzione la delegazione M5s ha annunciato la sua astensione perché quel testo "presenta tante luci ma anche troppe ombre. Ci saremmo aspettati un chiaro e forte riferimento ai coronabond grazie ai quali l'Ue potrebbe finanziare la ripartenza economica una volta superata l'emergenza, ma per colpa dell'irresponsabilità di Lega e Forza Italia l'emendamento che li inseriva nel testo è stato rigettato. Registriamo l'impegno a trovare strumenti nuovi per superare la crisi e ribadiamo la nostra contrarietà al Mes".
D'Incà: "In questa crisi il Mes non funziona" - Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà boccia il Mes perché è "uno strumento asimmetrico che non può essere utilizzato in una crisi economica di una pandemia. La via d'uscita sono gli eurobond, i recovery bond o come si vuole chiamarli. L'Ue ha fatto passi avanti con il Sure, i fondi di garanzia tramite la Bei e la Bce farà acquisti di titoli di Stato. Grazie alla fermezza dell'Italia di indicare una strada, al suo battere i pugni sul tavolo l'Ue sta facendo passi in avanti e anche le scuse di Von der Leyen lo dimostrano".
Forza Italia: "Sì se è senza condizioni" - Parere positivo al Mes arriva da Forza Italia, con Renato Brunetta che definisce "masochista il no dei sovranisti" e spiega: "O si sta conl'Europa o si sta fuori. Il Mes è uno strumento di garanzia per l'euro e per i Paesi colpiti da crisi asimmetriche. Non capisco perché demonizzarlo, tanto più ora, che è stato alleggerito nelle sue condizionalità macro. Ci sono tutte le condizioni per utilizzarlo in questa nuova versione, traendone dei vantaggi". E il vicepresidente Antonio Tajani: "Sul Mes bisogna vedere i contenuti dell'accordo. Se i soldi sono a tasso zero e l'unica condizione è che vadano alla salute, perché dire no?".
Fratoianni: "No della Lega ai coronabond, traditori" - Pesanti accuse di Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) alla Lega per aver votato "contro un emendamento che chiedeva i coronabond e permettendone la bocciatura. Vanno a braccetto con i loro amici olandesi e ungheresi. Traditori della patria".
Rampelli (Fdi): "Il Mes è un cappio per l'Italia" - Fratelli d'Italia boccia la misura definendola una "trappola per topi". Secondo il vicepresidente Fdi della Camera Fabio Rampelli "le condizionalità ci sono: per il coronavirus sono più leggere ma ci sono. E' lo strumento in sè che non funziona, pensato per interventi su nazioni in crisi e non sull'intero continente fermo per disgrazia sanitaria. Potrebbe avere un senso se fosse un organismo democratico e senza immunità per i suoi amministratori, se intervenisse affiancandosi alle nazioni senza pensare di profittarne per togliere l'indipendenza economico-finanziaria. Invece se ti avvicini al Mes rischi che scatti la tagliola di un trattato che doveva avere all'atto del varo importanti meccanismi correttivi e invece è stato perfino peggiorato nella versione attuale".
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