Il leader del Partito Popolare Europeo ospite del direttore Paolo Liguori parla anche della controversa assegnazione ad Amsterdam della sede dell'Agenzia del farmaco
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"La scelta è stata finora soltanto dei paesi membri, ma ora serve trasparenza del processo decisionale. Solo così anche il Parlamento europeo potrà pronunciarsi al riguardo": queste le parole di Manfred Weber, leader del Partito Popolare Europeo, nell'intervista concessa al direttore Paolo Liguori. Il numero uno dei Popolari a Bruxelles ha anche dichiarato che il problema delle migrazioni e degli sbarchi "non è solo italiano, ma dell'Europa nella sua interezza. Le frontiere vanno rafforzate e bisogna lottare contro i trafficanti di uomini. Serve poi un nuovo meccanismo di solidarietà europea".
Sull'esito delle elezioni italiane del 4 marzo il leader del primo partito europeo spiega che "la stabilità è la cosa più importante, è necessaria per nuovi posti di lavoro, per le nuove generazioni e per rilanciare l'economia".
Sull'incontro con Silvio Berlusconi Weber ha poi precisato: "Diamo pieno sostegno a Forza Italia e alla coalizione di Centro Destra e a un futuro governo in Italia con Silvio Berlusconi perché con la nuova proposta di riforma fiscale e il rilancio dell'economia italiana siamo in grado di affrontare le sfide principali, quella appunto economica e quella delle migrazioni".
Davanti alle numerose derive popoluste a livello europeo, Weber ha indicato la necessità di avere "delle risposte concrete in Europa. E' fondamentale combattere contro chi ha un'idea semplificata, una soluzione per tutto o un approccio nazionalistico. Sono valori che non condividiamo".
A dieci giorni dal voto nel nostro paese, ha fatto poi un appello al "voto utile": "In Italia e in Europa abbiamo bisogno di programmi ed esperienza e sono doti che Silvio Berlusconi ha. La stabilità è la chiave di volta per non mettere a repentaglio la crescita che c'è".
Su questo punto ha aggiunto: "Accanto alla crescita è importante difendere la nostra identità per esempio affrontando in modo adeguato la questione delle migrazioni perché i nostri sono i valori dell'identità cristiana. Quindi sì, crescita ma alla luce dei nostri valori".