il viaggio nel sud-est asiatico

Xi Jinping e la strategia cinese in risposta ai dazi di Donald Trump

Vietnam, Malesia e Cambogia: tre tappe per stringere accordi economici. Così Pechino risponde alle tariffe doganali americane. E lo scontro è solo all'inizio

15 Apr 2025 - 16:46
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Xi Jinping risponde al "bombardamento" di Donald Trump. In senso figurato, fortunatamente. Perché si parla della guerra commerciale scatenata dai dazi americani imposti a Pechino. Alla quale il leader cinese ora replica con un lungo viaggio nel Sud-Est Asiatico per stringere nuovi accordi commerciali con diversi Paesi dell’area, nell'ambito di una più ampia strategia di risposta a Washington.

Il viaggio nel Sud-Est Asiatico

 Xi Jinping è infatti arrivato in Malesia, dopo aver fatto tappa in Vietnam. Dal quale è ripartito con la firma in calce a ben 45 accordi commerciali di varia natura, in risposta al "bullismo unilaterale" di Trump. Ora, in Malesia, per Xi Jinping c’è all’ordine del giorno un nuovo accordo di libero scambio fra la Cina e l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (l’Asean, composta da 10 Paesi), di cui proprio la Malesia è presidente quest'anno: "Puntiamo ad approfondire la cooperazione strategica ad alto livello tra Cina e Malesia, che è nell'interesse comune di entrambi i Paesi e favorisce la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e nel mondo", ha detto Xi Jinping appena atterrato a Kuala Lumpur.

La reazione di Trump

 Fin dalla prima tappa del viaggio Donald Trump non è rimasto in silenzio. Anzi, ha rilanciato dicendo che "Cina e Vietnam stanno cercando di fregare gli Stati Uniti". E per una volta ha ragione: Xi Jinping ha deciso di rispondere a muso duro alle tariffe a stelle e strisce. Prova ne è anche l’ordine dato alle compagnie aeree cinesi di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing (americani) dopo l’imposizione di dazi fino al 145 per cento su tutto l'import di beni made in China. Annunciando anche tariffe di ritorsione al 125 per cento. Così, dall'oggi al domani, il colosso aeronautico di Seattle si trova a fare i conti con un mercato in netta contrazione: gli ordini cinesi rappresentano circa un quarto delle consegne totali. Mentre Pechino sostiene di poter fare a meno di Boeing, affidandosi all’europea Airbus e alla cinese Comac.

L’alternativa a Boeing

 Non è un caso se nel viaggio di Xi Jinping in Vietnam si sia parlato proprio di aerei: il premier vietnamita Pham Minh Chinh ha invitato il presidente di Comac He Dongfeng a investire in centri di garanzia, manutenzione e riparazione per velivoli in Vietnam. E tra i 45 accordi commerciali ne è stato firmato uno anche tra la compagnia aerea low cost vietnamita Vietjet e lo stesso costruttore cinese Comac, anche se non ne sono stati divulgati i dettagli, come nella migliore tradizione sino-vietnamita. Tra gli altri accordi di cooperazione Cina-Vietnam, la stampa locale ha messo in evidenza quelli su connettività, intelligenza artificiale, ispezioni doganali e quarantena, commercio di prodotti agricoli, cultura e sport, sostentamento della popolazione, sviluppo delle risorse umane e media.

Ora Malesia, poi Cambogia

 Ma Xi Jinping non si ferma qui. Dopo il Vietnam, la Malesia per tre giorni, seguita dall’ultima tappa del viaggio, la Cambogia. Xi ha affermato di aspettarsi che il suo viaggio nel Sud-est asiatico porti a risultati "fruttuosi" e apra un nuovo periodo di "50 anni d'oro". Va anche ricordato anche che all’inizio di quest’anno la Malesia è divenuta un paese partner dei Brics, il blocco di economie emergenti sostenuto dalla Cina. Che ora può passare all’incasso. 

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