Yale, ricercatrice italiana molestata Il celebre ateneo finisce nella bufera
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La patologa ricevette le attenzioni particolari di un celebre cardiologo che poi discriminò il marito. E le autorità universitarie sarebbero intervenute tardi e con misure troppo morbide
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Prima molesta la ricercatrice universitaria italiana arrivata all'università di Yale per il post-dottorato, poi fa in modo di bloccare la carriera professionale del marito di lei, rimasto nel suo ateneo a lavorare. Un celebre cardiologo dell'ateneo staunitense finisce così nella bufera, che sconvolge la celebre accademia statunitense. Lo scandalo risale ad anni fa ma è venuto a galla soltanto ora.
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La patologa che suscita le attenzioni molto particolari di Michael Simons, cardiologo di Yale, è la trentanovenne Annarita Di Lorenzo, che dopo la laurea e il dottorato all'università Federico II di Napoli, arriva in America per il post dottorato con William Sessa. Durante un viaggio in treno verso New York, nel dicembre 2009, dove è invitata a una cena organizzata proprio da Simons, che a Yale è capo del dipartimento di Cardiologia e direttore dello Yale Cardiovascular Research Center, incontra il collega Frank Giordano, con cui di lì a poco si fidanza e poi si sposa.
Ma ecco che scatta la squallida vicenda di molestie, esposta dal "New York Times". Simons, che di anni ne ha 57, cerca di convincere Annarita a rinunciare al rapporto con Frank e le scrive languide parole d'amore. La lettera ripresa dai media risale al febbraio 2010: Simons scrive alla Di Lorenzo che vorrebbe "baciare le sue labbra in Ligura e ogni parte del tuo corpo in qualsiasi continente e città del mondo". Lei risponde alle sue attenzioni accusandolo di essere offensivo nei suoi confronti, in quelli dell'allora fidanzato e anche della moglie del cardiologo. Poi cambia università, mentre il marito rimane a Yale. E dove si ferma anche la sua carriera professionale.
Giordano viene spesso denigrato da Simons e non ottiene promozioni nè incarichi importanti. A questo punto lui e la moglie presentano denuncia allo University wide committee on sexual misconduct: il comitato interviene e rileva i comportamenti quantomeno impropri di Simons, raccomandando di togliergli la carica di responsabile di Cardiologia e di togliergli le posizioni amministrative. Il professore però si difende dicendo che, se anche gli era scappata qualche parola di troppo nei confronti di Giordano, aveva sempre deciso sulla base di seri motivi professionali e la sospensione dalle cariche decisa dalle autorità universitarie è particolarmente blanda.
A questo punto però il caso arriva al "Times", che per primo racconta la vicenda. Simons ammette la cotta per Annarita e decide volontariamente di non tornare alle precedenti responsabilità, ma continua a sostenere di non aver "punito" professionalmente Giordano.
Il caso torna però ad accendere i riflettori sulle molestie sessuali nelle università americane, su cui troppo spesso le autorità interne degli atenei chiudono un occhio.