A Il Cairo, dove si svolge l'udienza, si sono recati diplomatici di Italia, Francia, Canada e Stati Uniti
Zaki, l'Egitto respinge la richiesta di scarcerazione
I legali di Patrick Zaki hanno chiesto di sostituire i giudici chiamati a decidere sulla sua custodia cautelare. Uno dei legali dello studente, Hoda Nasrallah, ha detto che Zaki è in un "pessimo stato psicologico". E ha ammesso: "Non credo lo scarcerino". Al tribunale del Cairo dove si svolge l'udienza si sono recati diplomatici di Italia, Francia, Canada e Stati Uniti e hanno depositato comunicazioni scritte per esprimere l'interessamento al caso.
Se la richiesta di sostituzione dei giudici sarà accettata o meno "si saprà entro mercoledì", ha spiegato Nasrallah. I legali del 29enne sono tornati a chiedere il rilascio immediato.
Il ricercatore, attivista per i diritti umani, che a Bologna seguiva un master europeo, è accusato fra l'altro di propaganda sovversiva e istigazione al terrorismo sulla base di alcuni post su Facebook da un account che, secondo i suoi legali, non è il suo. Rischia 25 anni di carcere.
"La polizia ha impedito l'ingresso ai diplomatici" - La polizia ha impedito la presenza in aula dei diplomatici stranieri, tra cui uno italiano, recatisi al tribunale del Cairo, ha riferito ancora Nasrallah. Il legale non ha fornito altri dettagli sull'episodio avvenuto all'ingresso dell'Istituto per assistenti di polizia all'interno del quale, alla periferia sud del Cairo.
"Come sempre le sensazioni nel giorno dell'udienza sono contrastanti - ha affermato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia -. C'è la speranza che 14 mesi di detenzione possano bastare per giudicare Patrick innocente. C'è la sensazione di un'imprevedibilità delle decisioni da parte della magistratura egiziana e c'è l'attesa, come sempre, di conoscere l'esito che come spesso accade non sarà contemporaneo alla fine dell'udienza. La speranza è sempre viva".