"BUON SEGNO"

Zaki, presente a udienza in Tribunale: è la prima volta dal 7 marzo

Da circa 4 mesi al 27enne ricercatore non era stato permesso partecipare alle udienze in cui era stato deciso il prolungamento della sua detenzione. In alcuni casi la decisione era stata presenza senza neppure la presenza dei legali del giovane

27 Lug 2020 - 09:18

"Oggi si è tenuta un'udienza davanti al Tribunale penale e, per la prima volta dal 7 marzo, Patrick ha partecipato". E' quanto si legge sulla pagina Facebook "Patrick Libero", tenuta dagli attivisti che si battono per la causa di Patrick Zaki il ricercatore egiziano 27enne che studia all'Università di Bologna, arrestato e detenuto nel carcere di Tora, in Egitto. 

"Per la prima volta dal 7 marzo - si legge - Patrick è stato trasferito alla sua udienza per il rinnovo della detenzione davanti al Tribunale penale. Gli è stato permesso di comparire davanti ai giudici in presenza dei suoi avvocati. La decisione del tribunale sarà annunciata domani, e fino ad allora non abbiamo indicazioni su ciò che sarà il risultato dell'udienza".

Quello del trasferimento di Zaki in Tribunale, viene scritto dagli attivisti che seguono la sua vicenda. come "un buon passo, in quanto finalmente i suoi avvocati hanno potuto vederlo, anche se molto brevemente, in quanto non era stato più visto dalla sua famiglia o dai suoi avvocati dopo la sospensione delle visite in carcere e il trasferimento alle udienze. I suoi avvocati - prosegue il post degli attivisti - ci hanno informato che sembra essere in buona salute, e speriamo che presto potremo avere altre notizie da lui".

Dallo scorso 7 marzo, viene osservato, le udienze del ricercatore egiziano "sono state rinviate o la sua detenzione è stata rinnovata senza la sua presenza, né, in alcuni casi, la presenza dei suoi avvocati, il che significa che ha trascorso gli ultimi quattro mesi in carcere sulla base di processi legalmente non conformi alla legge, rendendo il suo ordine di detenzione legalmente nullo".

Quindi, concludono gli attivisti, "ci auguriamo che l'ordinanza del Tribunale che sarà annunciata domani rilasci Patrick Zaki e metta fine a questo lungo periodo di detenzione ingiusta e di irregolarità legali, e soprattutto gli restituisca la sua libertà e ponga fine alle sofferenze della sua famiglia".

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