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ACI: come si può definire il parco circolante italiano?

Ci viene in aiuto l’annuario statistico 2023 pubblicato dall'ACI, che racchiude tutti i numeri del parco circolante italiano. Grazie a questo studio è possibile raccontare le caratteristiche dei veicoli che circolano ogni giorno sulle nostre strade. 

29 Apr 2023 - 17:38
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L’annuario statistico 2023 pubblicato dall’ACI fa emergere un quadro della situazione preoccupante per quanto riguarda il parco circolante nostrano. Sono allarmanti le conclusioni redatte nello studio: crollo del mercato dell’auto, auto sempre più vecchie, spesa sempre più salata e un gettito fiscale che sfiora i 60 miliardi. Entriamo nel dettaglio. 

Nel 2022 il mercato dell’auto ha toccato il fondo

 Il consuntivo dello scorso anno del mercato dell’auto ha toccato i minimi storici. Se nel 2021 fece segnare la famosa ripresa post-Covid, nel 2022 le prime iscrizioni sono state poco più di 1.330.000, rasentando così la cifra ancor più allarmante che si verificò nel lontano 2013, pari a 1.310.000 immatricolazioni. Così, rispetto al 2021 la perdita è stata di oltre il 12%. Il dato è preoccupante perché non regge il confronto né con i valori registrati negli anni di maggiore sviluppo del settore (prima decade anni 2000, quando le prime iscrizioni al PRA superavano quota 2 milioni) né con i risultati segnati nel periodo pre-Covid (2017-2019), chiuso appena sotto i 2 milioni di veicoli immatricolati.

Il parco circolante è sempre più vecchio

 Sulle nostre strade i veicoli hanno sempre più un’età elevata. Infatti, l’Annuario statistico 2023 racconta di un’età media delle auto pari a 12 anni e 6 mesi, ovvero 4 mesi in più rispetto al 2021. Un’auto su cinque, il 17% del totale, sono Euro 0-1-2 e hanno almeno 19 anni. Nella verifica delle unità rottamate, il dato non migliora a causa di un’età media di 18 anni e 2 mesi, cioè 9 mesi in più rispetto al 2021.

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Per l’automobile gli italiani spendono di più

 Nel 2022 agli italiani l’automobile ha comportato una spesa maggiore rispetto al 2021: in totale abbiamo speso più di 148 miliardi di euro, 10 miliardi in più rispetto al 2021 (+6,9%). La spesa maggiore riguarda sia l’acquisto-ammortamento del capitale sia i carburanti: tradotto in cifre, si tratta di 41 miliardi spesi per ciascuna di queste voci, seguite in classifica dalla spesa che riguarda la manutenzione e la riparazione (poco meno di 27 miliardi). Così si scopre che in generale, rispetto al 2021, sono aumentate tutte le voci di costo, tranne quella relativa la RCA, in diminuzione di circa 200 milioni di euro (-2%). Inoltre, ogni anno l’utilizzo di un’auto comporta, a ogni proprietario, una spesa media di circa 3.700 euro, quasi 200 euro in più (+5,7%) rispetto al 2021.

Componente fiscale e carburanti

 Il gettito fiscale, che in totale è stato di poco superiore ai 58 miliardi di euro, è risultato in calo del 5,6% rispetto al 2021, mentre l’entrata maggiore per l’erario continua ad essere quella derivata dalla vendita dei carburanti (31 mld), nonostante il valore risulta essere in diminuzione rispetto al 2021 a causa dei tagli alle accise imposte dal governo. Altre fonti di entrata a favore dell’erario sono l’IVA sull’acquisto dei veicoli (6,9 mld) e la tassa automobilistica (6,7 mld).

Gli italiani non possono fare a meno dell’automobile

 In Italia il rapporto automobili/popolazione continua a crescere. Il dato è di 681 auto ogni 1.000 abitanti, ma se si considera il totale dei veicoli su strada, il valore sale a 910 ogni 1.000 abitanti. Anche in questo caso si tratta di valori in crescita rispetto al 2021, che relegano il nostro Paese al primo posto in Europa. 

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