Forte il gap nella mobilità elettrica: a fine giugno in Italia cʼerano 6,1 punti di ricarica pubblici ogni 100 chilometri, contro una media europea di 8,2 punti
Il mese di agosto ha ridato fiato al mercato dellʼauto in Italia. Sono state immatricolate 71.190 auto nuove, il 9,9% in più dellʼagosto 2021, ma il dato rischia di essere una meteora, una di quelle stelle cadenti che proprio nel mezzo di agosto si scorgono in cielo. Nei primi 8 mesi del 2022, infatti, le vendite si attestano a 865.044 unità, in calo del 18,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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E dire che il governo ci ha messo lo zampino, con il dpcm del 4 agosto che ha inserito le persone giuridiche tra i beneficiari degli incentivi, sebbene soltanto le aziende di autonoleggio. Il risultato alla fine è stato positivo, dopo 13 mesi di segni meno, ma è chiaro che i costruttori riuniti nellʼUnrae si aspettavano di più, unʼapertura cioè completa al mondo dellʼimpresa, che ha diritto ad acquistare veicoli nuovi accedendo agli incentivi statali. Si spiega anche così la perdita di 195 mila immatricolazioni rispetto ai primi 8 mesi del 2021.
Altro aspetto negativo del mercato italiano è il ritardo nel campo dellʼelettrificazione. Gli italiani acquistano poche auto ricaricabili, 4.961 unità fra elettriche BEV e ibride plug-in PHEV, mentre furono 6.476 ad agosto 2021, dunque in calo del 23,4%! Servono più colonnine, più punti di ricarica, lo stesso dpcm del 4 agosto scorso prevede unʼaccelerazione sullʼinfrastruttura di ricarica, senza la quale non è possibile parlare di vera transizione energetica. A fine giugno in Italia cʼerano 6,1 punti di ricarica pubblici ogni 100 chilometri, contro una media europea di 8,2 punti, ciò che ci pone al 14° posto in Europa.