Nuova esposizione nel polo museale modenese
Il design non è arte, si dice spesso, perché non fine alla bellezza in sé, allʼestetica e alle pulsioni del tempo, comʼè proprio dellʼarte appunto. Il design guarda allʼindustria, al mercato, allʼarticolo “da vendere”e buono da comprare. Quando però quegli “articoli” diventano desideri che superano il tempo in cui furono costruiti, allora si trasformano in oggetti da collezione, da museo, perché icone di stile senza tempo. Come una Ferrari dʼepoca.
È intorno a queste premesse che nasce la nuova mostra del Museo Enzo Ferrari di Modena: “Capolavori senza tempo”, il titolo quasi scontato che lega le prime Ferrari sorte del Secondo Dopoguerra con le supercar attuali. Modelli che nel panorama industriale dellʼautomobile rappresentano un unicum di tecnica e stile, che ha inorgoglito gli italiani di ogni età. Come la Ferrari 166 Inter del 1948, oggi dellʼinglese Peter Holloway e fan autentico delle rosse di Maranello: fu la prima Gran Turismo ad uso stradale del Cavallino, montava un motore 12 cilindri di soli due litri di cilindrata, forte di 110 CV e che faceva i 170 km/h, ma nel 1948 era una velocità da paura.
La mostra modenese accoglie tanti altri simboli della sportività stradale del Cavallino. Come la 750 Monza del 1954, la 250 California del 1957 e la sua erede 250 GTO del 1962, fino alle più recenti Ferrari California del 2008 e GTC4Lusso del 2016. Chiude idealmente questa sfilata d’eccezione la Ferrari Monza SP1, presentata lo scorso anno, una reinterpretazione innovativa delle barchette anni 50 e proprio in questi giorni insignita del “Gold Award” automobilistico, nel corso degli iF Design Awards 2019 svoltosi a Monaco di Baviera.
Le vetture esposte sono inoltre messe in relazione con altri “oggetti” indimenticabili dei settori più disparati della contemporaneità, dall’arredo all’elettronica, dall’architettura alla musica e al cinema, in un raffinato gioco di rimandi e di reciproche influenze. Perché il design non sarà arte, ma si lega alla vita come e più dellʼarte stessa. Tutte le informazioni sulla nuova mostra al sito https://musei.ferrari.com/it/modena.