Il Decreto Trasporti modifica il codice stradale e prevede lʼampliamento dei servizi affidabili ai motoveicoli
Siamo abituati persino nel nome a chiamare “automobile” il veicolo per lʼemergenza di pronto soccorso: autoambulanza. Ma le cose finalmente cambiano e ora, come previsto dal Decreto Trasporti approvato alla Camera (manca però il Senato), anche le motociclette potranno servire le prestazioni di emergenza sanitaria e pronto soccorso. Vale lo stesso anche per i taxi, che potranno essere anche mototaxi, con il vantaggio di poter sveltire le operazioni di accompagnamento nelle nostre trafficate metropoli.
Il nuovo Decreto Trasporti, blindato dal governo Draghi con la fiducia, ha approvato a larga maggioranza le modifiche al codice stradale, che prevedono appunto lʼampliamento dei servizi affidabili ai motoveicoli. Ma non è lʼunica novità del DL, che apre anche allʼingresso dei motocicli elettrici in autostrada e nelle tangenziali, purché abbiano una potenza minima di 11 kW. Parzialmente soddisfatta lʼAncma ‒ lʼassociazione dei costruttori moto ‒ che si dice soddisfatta dellʼapertura alle due ruote elettriche, ma delusa per il permanere del divieto di accesso in autostrada e tangenziali agli scooter di cilindrata inferiore ai 150 centimetri cubici. Un limite che esiste solo in Italia e non più giustificato dalle tecnologie di sicurezza oggi disponibili.
“Con la soddisfazione per le novità e i risultati ottenuti insieme alla FMI (Federazione motociclistica italiana), dobbiamo purtroppo registrare anche la mancata approvazione della misura riguardante lʼaccesso dei motocicli 125 in autostrada. Lʼaccoglimento delle nostre comuni istanze – commenta il presidente di Confindustria Ancma Paolo Magri – è comunque indicativa del valore del nostro settore e del maggiore peso specifico che la mobilità su due ruote ha assunto”.
Altra novità prevista dal decreto è la possibilità per le moto da enduro di mettere una targa sostitutiva durante le competizioni (il “targhino”), evitando così di danneggiare o smarrire la targa vera. Nelle gare di motocross è molto facile danneggiare parti della moto e le stesse targhe, inutili ai fini della competizione. Salvaguardarle è quindi un atto di premura. Infine cʼè la sorpresa dellʼingresso dei ciclomotori nel mondo dei veicoli dʼinteresse storico e collezionistico. Finalmente anche per chi ha una Vespa degli anni 50 o una storica Lambretta o altro scooter potrà beneficiare delle agevolazioni previste dal Codice della Strada.