Provata la berlina 2.0 CDTi 140 CV
© Ufficio stampa
Partiamo da un fatto: il restyling della Opel Insignia non era richiesto. Il mercato ha accolto bene la nuova ammiraglia Opel (600 mila unità vendute). L’auto ha personalità, è evoluta tecnologicamente e la gamma è ricca di versioni. Il punto sta proprio qui: gli ingegneri Opel avevano tra le mani ancora molte carte da giocare e così hanno approfittato del recente salone di Francoforte per calarle sul tavolo.
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Come la versione sportiva OPC da 325 CV, la Opel più potente mai realizzata, e la variante di carrozzeria Country Tourer, che trasforma l’imponente wagon in un crossover con assetto alto e doti off-road. Così, devono essersi detti a Russelsheim, perché non cambiare anche le classiche Insignia berlina e Sports Tourer? Allargando magari la gamma con le motorizzazioni nuove in cantiere? Detto fatto e Tgcom24 è andata fino a Magonza per provare le nuove Insignia, specificamente la berlina col motore 2.0 CDTi da 140 CV, il più accessibile dell’intera gamma a gasolio. Un motore di grande efficienza, anzi di più: nessun’auto della stessa categoria riesce a fare meglio! Le emissioni di CO2 sono limitate a 99 g/km e i consumi nel ciclo misto ad appena 3,7 litri per 100 km (e la Insignia sfiora i 5 metri!).
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Sono le belle notizie che hanno fatto amare la Insignia fin dal debutto, ma questo nuovo motore abbatte di quasi due litri sui 100 km i consumi medi. Non solo, è persino più brillante, ha 10 CV di potenza in più rispetto al precedente due litri e sulle autostrade tedesche li fa vedere nella più assoluta silenziosità di marcia. E fosse solo il diesel, la Insignia dispone anche di una versione a Gpl e di una motorizzazione a benzina nuova di zecca e ultra efficiente, un 1.6 turbo SIDI vivacissimo, 170 CV e meno di 6 litri per fare 100 km. Ma torniamo alla prova, perché Opel Insignia berlina si fa apprezzare non soltanto per le sua efficienza: l’impressione che suscita è di un auto sicura e importante. Sicura perché dà un’idea di solidità e ha una carrozzeria tanto robusta quanto atletica, importante perché la mole si accompagna a un abitacolo molto comodo, spazioso e confortevole.
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Su strada scorre silenziosa e molto piacevolmente. Ha una linea aerodinamica molto curata, con lo spoiler posteriore gentile e un Cx di 0,25 che migliora di un ulteriore centesimo il già favoloso Cx precedente. Ciò è frutto della precisione tedesca: dovendo mettere mano al restyling, i progettisti Opel hanno infatti curato i dettagli nei minimi particolari: la griglia del muso è stata ribassata, i fari antinebbia sono stati allungati e quelli posteriori pure. Tocco di stile il “baffo” di LED, che è uguale per i fari anteriori e posteriori e richiama quello della cabrio Cascada. All’interno ci sono sorprese ancora maggiori: spariscono molti tasti (ce n’erano effettivamente troppi) e si ampliano le funzioni dello schermo touch screen. Opel in particolare fa debuttare il sistema di infotainment che integra varie funzioni dello smartphone, con il guidatore che può scegliere tra 4 diverse modalità di controllo: touchscreen, comandi al volante, controllo vocale e il nuovo touchpad.
La dotazione di sicurezza resta all’apice del mercato. C’è l’Opel Eye, la telecamera che legge i segnali stradali e che per prima Opel ha adottato. Ci sono i fari adattativi in curva e bixeno, il telaio dinamico FlexRide che gestisce la marcia in modo ottimale in qualsiasi condizione. In Italia arriverà una versione full optional davvero interessante: Cosmo Business con navigatore, cerchi in lega e ruota di scorta. Il listino prezzi resta invariato: si parte da 27.450 euro. Discorsi a parte per la Country Tourer 4x4, i cui prezzi partono da 37.450 euro, e per la Insignia OPC da 325 CV, che costa 42.450 euro.
Nello speciale motori anche Opel Insignia