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La Fondazione Caracciolo di ACI ha preso in considerazione le “scatole nere” di 3,3 milioni di veicoli in Italia
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Le automobili dotate del sistema di assistenza alla frenata hanno il 38% di possibilità in meno di essere coinvolte in un incidente stradale. E in generale tutte le dotazioni tecnologiche cosiddette ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) aiutano a migliorare la sicurezza stradale.
Ad affermarlo è uno studio della Fondazione Filippo Caracciolo di ACI in collaborazione con il Politecnico di Torino, presentata da Bosch e dalla stessa ACI e frutto dellʼelaborazione di una voluminosa quantità di dati. La ricerca ha infatti preso in considerazione le “scatole nere” di quasi tre milioni e mezzo di veicoli in Italia (1,5 milioni nel 2017 e 1,8 nel 2018), per una percorrenza totale di circa 25 miliardi di chilometri! La deduzione è quasi ovvia e concerne lʼimportanza vitale di avere sulle auto oggi in circolazione unʼelettronica di sicurezza evoluta.
Invece il sistema di assistenza alla frenata è oggi ancora un dispositivo limitato sui modelli in circolazione, nonostante i costruttori lʼabbiano ormai implementato nei loro processi produttivi. In Italia soltanto un veicolo su 5 ce lʼha di serie, anche perché lʼetà media del parco circolante è alquanto alta. Secondo lo studio della Fondazione Caracciolo, emerge che un veicolo immatricolato da più di 15 anni presenta quasi il 50% di probabilità in più di essere coinvolto in un incidente grave rispetto a uno immatricolato due anni fa.
Il rimedio però cʼè e coinvolge i produttori di autoveicoli. Dal 2022 lʼUnione Europea ha stabilito che il pacchetto “salvavita” diventi obbligatorio sulle auto di nuova produzione e le Case auto hanno tempo fino al 2024 per adeguarsi. Il pacchetto salverà molte vite umane e includerà funzioni lʼassistenza alla frenata ma anche il rilevamento del “colpo di sonno”. Il colosso Bosch ‒ leader assoluto dei sistemi ADAS ‒ spinge per questi dispositivi che rientrano nel cosiddetto “livello 2” di guida assistita, sui 5 individuati dagli organismi internazionali, lʼultimo dei quali sarà la guida autonoma.