La Casa cinese presenterà molto presto il minivan elettrico a 7 posti D9 del sub-brand di lusso Denza.
© Ufficio stampa Denza
Proprio ieri vi abbiamo raccontato del sorpasso che la Cina ha fatto ai danni del Giappone, per quanto riguarda le esportazioni globali di automobili. Il Vecchio Continente sembra essere il mercato dove i costruttori cinesi trovano maggiore sfogo. Anche in questi termini si spiega la campagna di espansione al di fuori dei confini cinesi del gruppo BYD, che ha deciso di introdurre in Europa il brand Denza.
Denza, brand di lusso della BYD, sorge nel 2010 dall’accordo tra il marchio cinese e Mercedes-Benz e si posiziona per lustro tra BYD e la Casa YangWang, che per natura costruisce vetture premium. Parlare di Denza ci consente di introdurre la presentazione (che in realtà arriverà tra poche settimane) del minivan elettrico D9, monovolume a 7 posti che si posiziona sullo stesso segmento della Mercedes-Benz Classe V e della Lexus LM. Un passo indietro: il costruttore tedesco ha ridotto la sua partecipazione azionaria nella joint venture con BYD al 10%. Un passo ai giorni nostri: non sappiamo ancora quando il monovolume D9 arriverà in Europa e in quali Paesi sarà commercializzato, ma sappiamo che c’è già una strategia per portarlo nel nostro Continente.
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Nei piani di espansione che riguardano BYD in Europa c’è anche la Seal, la nuova berlina elettrica che da noi sarà venduta in due versioni. La Comfort sarà dotata di batteria Blade da 71,8 kWh e offrirà un’autonomia dichiarata di circa 420 chilometri; la Design monterà una batteria da 87 kWh e consentirà di percorrere circa 500 chilometri (valore dichiarato dalla BYD, secondo test WLTP). Questa berlina elettrica è inserita in un programma BYD che prevede l’inserimento in listino entro la fine del 2023 di sei nuovi modelli: tra questi ci sarà il SUV di medie dimensioni Seal U, che si posiziona al di sotto del SUV Tang (già presente in Europa insieme all’ammiraglia Han e al crossover Atto 3). Tra gli arrivi, è previsto anche il debutto della Dolphin.
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Di recente la Cina è diventata anche il più grande esportatore al mondo di automobili. La notizia si basa sui dati forniti dall'Associazione che rappresenta tutti i produttori di auto cinesi. Così, mentre la Japan Automobile Manufacturers Association (l’associazione che riunisce tutti i costruttori di automobili giapponesi) ufficializzava i numeri delle esportazioni globali riferite al primo semestre del 2023 e ripresi per primi proprio dalla testata specializzata Automotive News Europe, festeggiando un buon +17%, circa 2,02 milioni di unità, la China Association of Automobile Manufacturers rimbalzava forte con un aumento del 77% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, toccando quota 2,34 milioni di unità spedite all’estero. Non è tutto, perché non bisogna considerare solo il numero delle unità esportate, ma anche il guadagno che da queste è stato generato. Anche qui la Cina svetta, grazie a un aumento del 110% del valore monetario delle esportazioni di veicoli, che nei primi sei mesi del 2023 è valso 46,4 miliardi di dollari. In questo contesto, le performance di BYD “calzano a pennello”. Nei primi sette mesi di commercializzazione in Europa, BYD ha venduto 2.492 automobili: la più scelta è stata la Atto 3 con 1.977 unità immatricolate, ma bisognerà rivedere il dato delle 2.492 vetture, che sarà sicuramente lievitato dopo i buoni risultati che la BYD ha fatto segnare nei passati mesi di giugno e luglio in Svezia, paese in cui la Atto 3 è stata l’elettrica più venduta davanti alla Volkswagen ID.4.