Citroen ë-C3 2024: immagini ufficiali
© Ufficio Stampa Citroen
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A tu per tu con l’amministratore delegato di Citroen, che ci ha parlato della nuova vettura elettrica compatta e non solo.
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In occasione della presentazione della nuova vettura elettrica, a Parigi, abbiamo partecipato ad una esclusiva 'tavola rotonda' con Thierry Koskas, CEO del marchio Citroën e Direttore Vendite e Marketing di Stellantis. Abbiamo così avuto modo di approfondire diversi aspetti della nuova ë-C3 e, più in generale, del ruolo del marchio nell’attuale panorama di mercato.
«Potrei dire che consideriamo la nuova ë-C3 rivoluzionaria come lo è stata la 2CV nel passato. L’obiettivo di Citroen è sempre stato quello di rendere la mobilità accessibile. Nessuno finora aveva immaginato che potesse esistere un’auto elettrica così economica: la ë-C3 è qualcosa che non esiste attualmente sul mercato, eccetto qualche prodotto cinese. Molto semplicemente abbiamo fatto la rivoluzione: abbiamo creato qualcosa che non esisteva fino ad ora. Anche la 2 CV era un prodotto molto economico e così chiunque poteva acquistare un’auto per la propria famiglia: oggi abbiamo fatto lo stesso nel mondo dell’elettrico».
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«Penso che la nuova ë-C3 possa essere una delle auto elettriche più vendute in Europa. Forse la più venduta. Abbiamo delle aspettative molto alte per quest’auto, perché francamente oggi non c’è nessuna auto elettrica a questo prezzo. Molte persone che non sono propense ad acquistare un’auto elettrica, soprattutto nei Paesi in cui sono presenti gli incentivi, potrebbero dire: ‘Perché no? Alla fine è economica quanto un’auto termica’».
«Sì, perché ora abbiamo una fabbrica che è dedicata quasi esclusivamente a Citroen e che può essere molto flessibile tra la versione a benzina e quella elettrica. Se vendiamo più elettrico e meno termico, possiamo adattare la produzione».
«È ovviamente molto importante perché ci consente di avere delle batterie più economiche. Questa tecnologia è molto efficiente in termini di costi. La ë-C3 è la prima auto di Stellantis che monta la batteria LFP (Litio-Ferro-Fosfato) e questo è uno dei punti chiave per la competitività del modello».
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«Ad oggi, per essere onesto, non ce ne sono molte. La Dacia Spring appartiene al Segmento A, quindi non la comparerei direttamente con la ë-C3. Forse ci sono alcuni prodotti cinesi, ma al prezzo di 23.000 euro davvero non c’è molto. Al momento siamo unici nel mercato, forse tra un anno ci saranno altri competitor».
«Non è nei piani di Citroen perché il Segmento A è molto piccolo in Europa, con un’offerta molto limitata di modelli. Credo che la differenza di prezzo tra i segmenti A e B non sia molto grande e che le persone preferiscano delle auto con più spazio interno. In passato avevamo la C1, ma ora non abbiamo alcuna intenzione di ritornare in questo segmento».
«Beh, noi dobbiamo iniziare a combattere questa battaglia perché i costruttori cinesi sono molto, molto competitivi. Lo erano anche quando sono arrivati e ora noi dobbiamo combattere ad armi pari perché tra qualche anno non ci saranno più incentivi, nessun governo pagherà più per gli incentivi. Ci dobbiamo adattare a questo scenario e combattere usando la loro stessa arma, cioè il costo. Quello che oggi portiamo sul mercato è qualcosa di veramente molto competitivo che io considero una buona risposta all’offensiva cinese».
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«Credo che non ci sia della magia, non ci sono segreti, ma c’è ottimizzazione in tutto. La piattaforma è progettata per le auto elettriche e la produzione è stata ottimizzata per impiegare meno tempo. Anche tutti i componenti e gli equipaggiamenti sono stati ottimizzati: non abbiamo voluto riprodurre qualcosa che esisteva già, ma abbiamo ripensato molti elementi. Un buon esempio è rappresentato dall’head-up display della nuova ë-C3, che ha un ‘effetto WOW’ ma è anche molto economico e molto efficiente dal punto di vista dei costi».
«Non abbiamo rilasciato il prezzo della C3 termica perché vogliamo focalizzare l’attenzione sulla nuova ë-C3. Li annunceremo in un secondo momento».
«Penso che sia questo il momento giusto per presentare la vettura. Fa parte della nostra strategia mostrare che siamo un brand accessibile e che vogliamo aprire i preordini. Per terminare la preparazione della vettura, comunque, dobbiamo fare dei long test drive su strada. Abbiamo mostrato la vettura prima che potesse essere ‘spiata’ su strada, cosa che non ci piace. Per questo abbiamo preferito in qualche modo ‘controllare’ la comunicazione del prodotto».