Le auto devono nascere da piattaforme globali
Parigi. Siamo nel cuore del Centro Studi Citroen con i responsabili dei progetti passati e futuri. La progettazione di un nuovo modello, anche solo per il design, inizia 5 anni prima e si comincia subito a studiare: tipo e possibile inquadramento di prezzo. Finito il primo anno di studio creativo, entro 18 mesi, esce il disegno della “Silhouette”.
Il lavoro che sta dietro alla creazione di un nuovo modello è qualcosa d’inimmaginabile. Bisogna toccare con mano il fermento del personale addetto alla realizzazione di un’opera di questo calibro e noi l’abbiamo fatto. Il Centro Design di Citroen a Parigi è nello stesso complesso che ospita gli altri marchi del gruppo PSA e che dà lavoro a circa 350 persone. Qui si studia proprio tutto, si parte da pure speculazioni che si concretizzano lentamente, anche sui feedback di risposta, ottenuti con anticipazioni mostrate alla possibile clientela, scelta in un vasto bacino di utenza, anche estimatori di altri marchi e di altre tipologie di mezzi. Un gruppo di stilisti internazionale (Citroen ha un centro anche in Cina), definisce il progetto e crea una sorta di bozzetto in plastica o argilla a grandezza naturale. Nulla viene lasciato al caso, neanche per gli interni, che devono tener conto di 4 elementi fondamentali: l’architettura totale del design; l’interfaccia di comunicazione “Uomo-Macchina” (HMI); il linguaggio stilistico; il comfort e i materiali utilizzati.
Alexandre Maluac, il responsabile del centro, ci ha spiegato che: “Per esigenze di economia di scala, ormai tutti i grossi progetti devono essere condivisi e condivisibili con i prodotti degli altri brand del marchio e si proseguirà sulla via della progettazione condivisa anche con altre Case, come per le piccole da città. Le auto devono nascere da piattaforme globali, anche se poi ogni regione geografica avrà personalizzazioni ben precise”. Ad esempio, la C5 Aircross è già commercializzata in Cina, qui da noi avrà delle specifiche diverse, come gli interni più rifiniti, realizzati con materiali diversi, e i sedili posteriori sono suddivisi in 3 elementi singoli.
Maluac ci ha fatto osservare che ogni progetto è a se e deve parlare un linguaggio personalizzato. C5 Aircross e C3 Aircross, ad esempio, nonostante appartenenti alla stessa categoria, trasmettono informazioni diverse: più seria e rassicurante la prima, più colorata e divertente la seconda. Ha dell’incredibile, poi, la progettazione degli interni e in questo settore, al contrario del design degli esterni, per lo studio di colori e materiali il personale è praticamente solo femminile. Le designer iniziano creando delle “Cartelle di tendenza”, fatte di tutto ciò che è innovativo, fresco e originale. Si fa addirittura “Shopping creativo”, si acquistano gli oggetti più disparati, più colorati e originali e si studiano i materiali, le sfumature di colore, prima di procedere. Le linee interne della Citroen tendono a evidenziare la larghezza e si sviluppano in orizzontale, al contrario di quelle dei cugini Peugeot, che vanno in verticale. La nuova C5 Aircross arriverà da noi entro la fine dell’anno.