Strade deserte, autostrade e tangenziali vuote, traffico aereo dimezzato. I consumi di carburante calano e il prezzo scende
Strade deserte, autostrade e tangenziali vuote, traffico aereo dimezzato. Solo lʼautotrasporto di veicoli pesanti sembra reggere, ma di fatto di benzina e gasolio, almeno quello per la mobilità, ne serve sempre meno in queste settimane di chiusura da Covid-19. E così il prezzo dei carburanti scende.
Scende il prezzo di benzina e diesel ma come tutti sanno in modo viscoso, cioè non quanto i prezzi della materia prima petrolio, che stanno letteralmente crollando! Le tasse pesano sempre per due terzi abbondanti sul prezzo finale alla pompa e quindi il consumatore si accorge meno della discesa. La materia prima petrolio, invece, è in caduta verticale: oggi il barile viene scambiato a circa 33 dollari a Londra, lo scorso venerdì ha perso più del 25% in un solo giorno! E pensare che a dicembre 2019 la quotazione sfiorava i 70 dollari al barile.
Non cʼè però soltanto il coronavirus a pesare sul prezzo del greggio. Il tira-e-molla fra Arabia Saudita e Russia sulla necessità di ridurre la produzione (per i sauditi) o aumentare i prezzi (i russi) ha indotto i primi e lʼOpec di conseguenza a “sfidare” Putin apertamente: hanno aumentato i prezzi e al tempo stesso la produzione! Forte delle sue inarrivabili riserve petrolifere, Riyad ha deciso di portare a 10 milioni di barili al giorno (da 9,5 milioi) la sua estrazione a partire da aprile, con la minaccia di salire fino a 12 milioni.
Un incubo per chi estrae a prezzi superiori, come Russia appunto e gli Usa stessi dello shale oil, quella tecnica di fatturazione della crosta e delle argille per estrarre gas e petrolio molto costosa, anche per lʼambiente. E per i consumatori italiani, che pure in questo momento usano lʼauto col contagocce? Beh lʼeffimera consolazione di vedere i prezzi della benzina sotto gli 1,5 euro in molte parti dʼItalia, e il gasolio addirittura sotto gli 1,4 euro.