Cupra Born e-Boost: la nostra prova su strada
© Ufficio stampa Cupra
© Ufficio stampa Cupra
In questa variante la Born diventa una piccante hot hatch, connubio unico di prestazioni, piacere di guida e sostenibilità a zero emissioni.
© Ufficio stampa Cupra
Lo stile rimane quello, azzeccato, della Born, che utilizza sapientemente linee taglienti e tratti affilati per rimarcare la vocazione sportiva del modello, che ha dimensioni medie con una lunghezza di 4,32 metri. Derivata dalla “cugina” Volkswagen ID.3, la Born presenta una carrozzeria monovolume che consente di ottimizzare al meglio gli spazi offerti dalla piattaforma MEB del Gruppo Volkswagen.
La guardi e pensi: “wow, che personalità!” La Cupra Born e-Boost è una vettura con un design originale, dinamico, con linee filanti e nervature che esaltano la sua dinamicità. Nella griglia anteriore spicca il logo di Cupra nella colorazione rame, ripreso sui cerchi e in abitacolo, mentre al posteriore si lasciano apprezzare le luci a LED che definiscono il portellone e il diffusore nella parte bassa che fa tanto racing. Le ruote sono posizionate agli estremi del corpo vettura e questo ha consentito di realizzare un abitacolo che presenta una capienza da categoria superiore. Nella media il bagagliaio posteriore, che vanta 385 litri di volume utile, mentre non è presente il “frunk”, cioè il vano aggiuntivo anteriore, come avviene su molte elettriche. L’abitacolo è quello, ben studiato, della Born che conosciamo con una plancia dominata dallo schermo dell’infotainment da 12 pollici, a cui si aggiunge il display della strumentazione da 5,3 pollici.
La versione e-Boost è spinta da un motore elettrico sincrono a magneti permanenti la cui potenza è stata portata a 231 CV rispetto ai 204 della versione standard, ma a fare la differenza è soprattutto la coppia di 310 Nm disponibile fin da subito, che regala accelerazioni da vera sportiva compatta. E’ facile da guidare, anche nel traffico cittadino di ogni giorno e l’impressione è quella di avere tra le mani un “giocattolino” pensato per divertire il guidatore anche quando non è alla ricerca di prestazioni “adrenaliniche”. Lo sterzo di tipo progressivo permette di avere una buona maneggevolezza in città, ma anche un’ottima risposta quando si alza il ritmo. L’assetto è stato rivisto rispetto alla versione normale e risulta adatto all’impostazione della vettura, nonostante la posizione di guida rimanga leggermente rialzata.
© Ufficio stampa Cupra
© Ufficio stampa Cupra
La Cupra Born e-Boost rappresenta così il giusto compromesso tra comfort e guida sportiva e questa impostazione si rivela anche nell’assetto, che non è troppo rigido ma garantisce comunque un buon sostegno. Un po’ di rollio è presente, dato il baricentro più alto rispetto alle berline, ma per ovviare in parte a questo problema è disponibile tra gli optional l’assetto variabile DCC, che permette di scegliere tra varie modalità e, nella più sportiva, presenta un assetto ribassato di 15 mm all’anteriore e di 10 mm al posteriore. Ottimo il bilanciamento dei pesi, 50:50 tra anteriore e posteriore, che unito alla trazione posteriore e alle sospensioni multilink contribuisce a creare un’auto piacevole e coinvolgente, ma che rimane sempre facile da gestire.
È disponibile con due versioni della batteria, una da 58 kWh e quella da 77 kWh della nostra prova. In quest’ultimo caso l’autonomia dichiarata è di 548 km nel ciclo WLTP. La velocità massima (autolimitata) è di 160 km/h mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene coperta in 7 secondi (6,6 secondi per la versione da 58 kWh). "Il pieno" a 135 kW consente di ricaricare la batteria dal 10 all’80% in circa mezz’ora. Per quanto riguarda gli ADAS, su Cupra Born sono di serie il Front Assist con sistema di frenata di emergenza e rilevamento pedoni/ciclisti, il mantenimento di corsia, il limitatore di velocità, i sensori luci pioggia e il rilevatore stanchezza del conducente. La Cupra Born e-Boost 231 CV ha un prezzo che parte da 41.100 euro per la versione da 58 kWh e da 46.350 euro per quella da 77 kWh in prova.