Al volante del nuovo Defender, un "supersuv" che cambia completamente ma rispetta la tradizione off road di Land Rover che lo ha inventato circa 70 anni fa. L'evoluzione futuristica di un'icona...
Un'auto innovativa, quasi futuristica, un'icona dell'offroad dal lontano 1948, con l'ambizione di conquistare pure chi la vede come un supersuv da usare anche quotidianamente in strada e, perché no, magari in città, cioè su un terreno dove il mitico Defender non è mai stato proprio a suo agio, ma dove il "nuovo" mitico Defender adesso dimostra di cavarsela bene lo stesso. Insomma, il compromesso che sembrava impossibile per il mito della premiata ditta d'oltremanica, che oggi è riuscita a "voltare pagina" senza snaturare uno dei suoi gioielli indiscussi e indiscutibili. "Massimo rispetto della nostre radici ma senza restarne prigionieri", questo il motto che ha animato la matita degli ingegneri inglesi.
Dal fuoristrada alla strada - Stiamo parlando di un'icona di cui i duri e puri del 4x4 conoscono vita, opere e miracoli e su cui, appena messe le ruote fuori dall'asfalto, è davvero difficile aggiungere qualcosa che non sia stata detta e scritta dalla stampa specializzata. Ecco perché, nella nostra prova un po' anomala, le ruote le abbiamo volute tenere quasi sempre sull'asfalto, per capire se il nuovo Defender può accontentare anche chi si rivolge sì al mercato dell'offroad ma oltre al grip cerca lo stile, la tecnologia, il comfort e le prestazioni degne di un classico suv, vero e proprio. Sono bastate poche centinaia di chilometri al volante del 110 First Edition (in attesa che in Italia arrivi anche il Defender 90, versione corta, già configurabile e ordinabile sul sito), per avere la certezza: prova ampiamente superata.
Dal vecchio al nuovo - Di "vecchio", il "nuovo" Defender conserva tutto ciò che serve se dobbiamo arrampicarci in capo al mondo, come vuole la tradizione, appunto: dalla storica trazione Land Rover con l'aggiunta del Terrain Response e di tanta, ma veramente tanta elettronica, dal bloccaggio dei differenziali centrale e posteriore all'escursione delle sospensioni fino a ben 145 millimetri e al settaggio di una specifica mappa "guado" che permette al mezzo di "navigare" e trovare l'uscita anche in un corso d'acqua profondo fiono a 90 centimetri. Inarrestabile per natura. Defender può affrontare terreni estremi in tutta sicurezza, dalla giungla urbana alle sabbie mobili, fino al ghiaccio.
Uno sguardo al futuro - Si può avere con il fidato verricello e c'è tutta la coppia necessaria del motore (430 nm già a 1.400 giri) per tirarci fuori dai guai anche nelle situazioni più difficili. Ma la prima cosa che cambia, dal vecchio al nuovo, è il telaio, che passa da quello storico a longheroni in acciaio separato dalla scocca, a una modernissima scocca autoportante, robusta e leggera, interamente in alluminio. Così, mentre i puristi del 4x4 storcono il naso, il nuovo Defender, dall'alto dei sui 5 metri e una spanna di lunghezza (ruota di scorta compresa), circa 2 di altezza e di larghezza e, soprattutto, dall'alto dei suoi 2.400 chili di peso e tre metri di passo, viaggia spedito, fluido e silenzioso (come se fosse il fratellone Range Rover Sport), anche in autostrada. Ecco la vera novità... Il tutto grazie a un Cx di 0.38 - coefficiente di tutto rispetto considerate l'altezza e le forme squadrate - che aiuta moltissimo a mantenere i consumi accettabili, con una media ponderata di circa 10km/litro (dai 7/l in città ai 14/l nei percorsi extraurbani e i gli stessi 10/l sui percorsi veloci).
Ghigno da duro e cuore gentile - Tante sorprese, comfort e soluzioni innovative, ci accolgono anche all'interno del nuovo Defender. A partire dall'infotainment intuitivo e completo. Tanta tecnologia e abitabilità, sempre condite in odor di passato, racchiuse nelle forme squadrate care agli appassionati, dai fari adattivi a led ma un po' retrò, dai rilevamenti telematici perimetrali di un numero sterminato di telecamere che ci fanno vedere sempre dove mettiamo le ruote, mentre i passeggeri dietro si possono godere la vista esclusiva dagli oblò a tetto, magari regolando la climatizzazione interna al centesimo di grado, Guardandolo dall'esterno, il nuovo Defender incute un po' di timore tanto è innovativo e imponente ma resta se stesso, il vero principe dei fuoristrada, e ce lo ricorda in tutti i modi, dalle lamiere mandorlate sul cofano, ai pezzi di carrozzeria a vista anche all'interno, all'enorme ruota di scorta ancorata al portellone posteriore incernierato a destra, come vuole la storia di questa intramontabile icona, da quasi 70 anni, ammirata e desiderata.
Allestimenti e prezzi - La scelta degli allestimenti è veramente sterminata e numerosi i motori disponibili. Il range di prezzo va dai 51.400 euro per la versione 90 diesel ai 57.400 euro per la 110, ma si possono anche superare i 100mila euro per il top di gamma: il Defender X. I motori sono gli arcinoti Ingenium di mamma JLR (con cambio automatico Zf a 8 rapporti), benzina, diesel, Milld-Hybrid e presto arriverà anche il turbo-benzina plug-in, con un'autonomia in solo elettrico di una cinquantina di chilometri e tempi di ricarica contenuti. Il modello che abbiamo provato è il 110 First edition biturbo da 249 cv (probabilmente, con questa stazza, il propulsore più consigliato), con un allestimento intorno ai 75mila euro ma si fa presto a superare gli 80 e ad arrivare ai 90mila se scegliamo una configurazione più dedicata. L'Urban pack è il più indicato per chi compra il Defender per usarlo molto più "in" che "fuori" strada.
I motivi della svolta - I numeri e il mercato dicono che i duri e puri dell'offroad non sono in crescita, forse anche per questo gli inglesi hanno deciso di "addomesticare" un po' il Defender. Vedremo come sarà accolta nel 2021 la versione corta alle nostre latitudini, vedremo quale fortune incontrerà quella elettrica. Uno dei difetti attribuiti al nuovo Defender è un suo carattere troppo gentile, perché agli amanti del 4x4 che adorano il metallo non fa piacere uscire dai sentieri con i passaruota in plastica graffiati. Il conto del carrozziere, in caso di danni impotanti, per un'auto come questa, sarà irrimediabilmente salato. L'altro aspetto sotto accusa è l'abbondanza di elettronica, guardata ancora con sospetto da chi ama fare tutto "a piede" e "a naso". "Nel vecchio Defender quello che non c'era non si poteva rompere" - obiettano i puristi. Ma nel nuovo Defender quel tanto, tantissimo di nuovo e moderno che c'è, che si possa rompere, non è assolutamente dimostrato. E intanto il nuovo Defender va dappertutto, ma con comodità.