Saranno in vigore dal primo luglio 2025 per auto e furgoni le nuove norme sullʼEuro 7, mentre per i veicoli pesanti la data è il primo luglio 2027. Per il diesel si fa duradi Antonio Angione
Le nuove norme sullʼEuro 7 saranno in vigore dal primo luglio 2025 per auto e furgoni, mentre per i veicoli pesanti la data di vigenza è il primo luglio 2027. Subito una premessa, non ci sono nuovi limiti per il biossido di carbonio, il famigerato CO2, perché con il programma UE “Fit for 55” questo tipo di emissioni dovrebbe sparire del tutto dalle nuove auto entro il 2035. Ma sullʼEuro 7 i costruttori lamentano maggiori costi per loro e pochi benefici per lʼambiente; le associazioni dei consumatori temono invece che le nuove norme confondano gli automobilisti.
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Il nuovo standard Euro 7 si occupa invece di altri scarichi, non meno inquinanti e dannosi per la nostra salute. Rispetto allo standard attuale Euro 6, le auto e i furgoni dovranno emettere il 35% in meno di ossidi di azoto (NOx), mentre per i camion la riduzione dovrà essere del 56%. A essere penalizzate sono le auto diesel, perché la soglia di NOx a 60 mg/km varrà sia per i motori a benzina (come già adesso) che per i diesel che, invece, oggi hanno la soglia a 80 mg/km. Inoltre il particolato dovrà essere ridotto, del 13% per auto e furgoni e del 39% per i camion.
Ma la grande novità è che per la prima dovranno essere ridotte anche le particelle ultrafini (fino a 10 nanometri, PM10) prodotte da freni e batterie. Le emissioni degli impianti frenanti vanno inoltre tagliate del 27%. Questi limiti valgono per tutte le auto, dunque anche le elettriche e le ibride plug-in. Il complesso di norme del nuovo standard Euro 7 (Euro VII per i camion) è molto dettagliato e comprende anche altre cose, come i limiti sullʼammoniaca, la formaldeide, il protossido di azoto per autocarri e autobus.
Le critiche non mancano, i costruttori auto riuniti nellʼACEA lamentano gli scarsi benefici che i nuovi limiti recheranno allʼambiente, mentre aumenteranno i costi per i produttori per adeguarsi alle norme e, di conseguenza, i prezzi dei veicoli. La stessa Commissione UE stima un aumento dei costi di produzione delle auto, ma li limita a pochi spiccioli (fra 90 e 150 euro), mentre per autobus e camion sarebbe di 2.600 euro.
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LʼOrganizzazione europea dei consumatori (BEUC, rappresenta 45 associazioni europee) pensa invece che gli aumenti saranno maggiori e non convenienti per chi acquisterà un nuovo veicolo, nonostante la Commissione UE abbia raddoppiato i requisiti delle auto per rispettare questi nuovi limiti: 10 anni (anziché 5) e 200.000 chilometri anziché 100.000. Ma in Europa lʼetà media del parco circolante è 12 anni, con differenze enormi fra Paese e Paese, e così ecco palesarsi le prime, nuove sottocategorie per lʼEuro 7, denominate Euro7+, 7A, 7G. Insomma, sarà un decennio complicato per lʼauto europea quello dal 2025 al 2035, che “confonderà i consumatori” afferma Monique Goyens, direttore generale BEUC. Ma gli automobilisti sono consumatori speciali, le auto le amano e si sforzeranno di capire… Che confusione lʼauto! Sarà perché la amo.