Curiosità auto storiche

Ferrari Dino 246 GTS: all'asta un esemplare particolare

Questa vettura, in livrea “Rosso Bordeaux”, sarà battuta all'asta da Car & Classic dal 22 al 29 febbraio prossimi. A chi è appartenuta? Qual'è la sua storia?

21 Feb 2024 - 10:03
 © Car & Classic

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Questa Dino 246 GTS è appartenuta a Peter Grant, l'uomo che ha "tenuto per mano" la famosa band britannica dei Led Zeppelin. Comprata nuova dal manager della rock band quando il gruppo era all'apice del successo, oggi la Dino è una delle auto più desiderate della storia. 

Ferrari Dino, un po' di storia

 Era il 1972 quando l'esuberante manager ordinò alla Maranello Concessionaires la versione aperta della affascinante Gran Turismo nata dalla Casa del Cavallino. Il colore della sua carrozzeria era Rosso Bordeaux (non metallizzato), mentre gli interni erano di colore marrone. In quel periodo i Led Zeppelin giravano il mondo in una serie di date che avrebbe dato vita al film concerto The Song Remains the Same. Con le sue linee sinuose, la Dino è considerato uno dei capolavori mondiali assoluti del car design e dell'alta artigianalità italiana, nata dalla matita di Aldo Brovarone per Pininfarina, con la carrozzeria firmata da Scaglietti. È mossa dal motore Dino (nome del figlio di Enzo Ferrari, ovvero Alfredino, detto Dino): si tratta di un V6 di 2400cc, montato in posizione centrale posteriore trasversale e alimentato da tre carburatori doppio corpo. Con i suoi 195 CV di potenza massima, la Dino 246 era in grado di raggiungere la velocità di 235 km/h.

© Car & Classic

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Come il resto della produzione, iniziata nel 1968 con la Dino 206 GT, anche la Spider, terzo e ultimo capitolo del modello, venne marcata direttamente con il suo nome, senza il brand del Cavallo Rampante. Fu ottenuta dalla seconda versione, il Coupé Dino 246 GT, senza la parte superiore del padiglione e con accorgimenti quali la scocca rinforzata e un roll bar aggiunto nell'abitacolo per aumentarne la stabilità. Dal momento della presentazione della GTS al Salone di Ginevra del 1972, in due anni Ferrari ne produsse 1.274 esemplari.

Specifiche della Dino all'asta

 La Dino di questa storia ha il telaio numero #06040 ed è una delle 235 esportate con guida a destra nel Regno Unito tra il 1972 e il 1973. Peter Grant è stato il primo proprietario e ha tenuto la vettura un solo anno; il secondo risiedeva a Londra, poi ne sono seguiti altri due in Scozia. Nel febbraio del 1988 l'auto fu acquistata dalla Modena Engineering Ltd per il compleanno della moglie del titolare; la vettura fu solamente riverniciata e revisionata nel Surrey. In seguito gli interni subirono dei cambiamenti, con l'aggiunta di nuovi pellami neri e tappeti rossi, i quali sono stati poi ripristinati dal custode attuale in quanto ritenuti parte della storia dell'auto. Dopo alcuni lievi danni agli interni a causa di un incendio divampato in un garage all'inizio del 1990, la Dino fu ceduta nel Buckinghamshire nello stesso anno e il nuovo custode si adoperò per far riparare il cruscotto e sostituire il tachimetro entrambe danneggiati.

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In quel periodo, diversi importanti specialisti Ferrari hanno messo mano su questa Dino, tra i quali GTO Engineering; finché, con altri due passaggi di mano, la Dino è riuscita a conservarsi splendidamente grazie a un elevato servizio di manutenzione. Molteplici sono i documenti originali che ne attestano la storia – compresa la fattura di vendita a Peter Grant – e non sono poche le pubblicazioni librarie in cui l'auto è citata, fra le quali il celebre volume sul modello Ferrari Dino di Anthony Curtis. Per questa vettura Car & Classic ha stimato un valore di vendita di circa 275.000-350.000 sterline.

© Car & Classic

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