Mobilità e altre frenesie

Ford spegne il Focus, Lamborghini e i Leoni ucraini e la Mercedes di Warhol

La settimana dei Motori inizia con Ford che metterà fine nel 2025 alla produzione della Focus. Non avrà eredidi Antonio Angione

06 Mar 2023 - 11:47

Quando il fuoco della passione si spegne, restano i ricordi, vividi o sbiaditi, del bel tempo che fu. Nel 1998, quando la Ford Focus entrò sui mercati europei, fu come lʼingresso in scena di Don Giovanni: rubò i cuori di tanti automobilisti, come mai era riuscito alla Escort (il modello che fu sostituito) nel segmento C. Quanto ne soffrirono la Golf, lʼAstra, la Megane!

© Dal Web

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Ma il tempo passa e dopo unʼintera generazione storica (25 anni) Ford ha deciso che la produzione della Focus a Saarlouis terminerà nel 2025 e non ci saranno eredi. “Ogni scarpa diventa scarpone…”, recita un vecchio adagio, e la priorità del gruppo americano oggi è riconfigurare daccapo la sua gamma in Europa, puntando tutto su modelli nativi elettrici. Insomma, per quella vettura che nel 1999 fu eletta “Auto dellʼAnno” e che Ford ha venduto in 16,5 milioni di unità nel mondo, non cʼè più spazio né riconoscenza. Scemata la passione, Ford spegne il…Focus!

I Leoni ucraini a difesa del Toro italiano ‒ È uno dei big nella produzione di cavi elettrici e sistemi di cablaggio per autoveicoli, la Leoni AG è unʼazienda tedesca ma radicata ovunque, anche in Ucraina. Qui lavora per il gruppo Volkswagen, con tutte le difficoltà che la guerra ha creato, ma grazie a una task force di emergenza creata ad hoc per garantire la continuità delle forniture, la Leoni non ha ceduto un metro del suo campo di caccia. A beneficiarne è anche Lamborghini, che fa parte di Volkswagen-Audi ed è in stretto contatto con il suo fornitore ucraino, che produce cablaggi per il modello Huracán nella parte ovest del Paese.

© Ufficio stampa

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Gli operatori di Leoni sono sottoposti ad enormi sacrifici per mantenere viva la produzione ‒ ha dichiarato Silvano Michieli, Chief Procurement Officer Lamborghini ‒ e con questa anche la capacità produttiva del loro Paese. Alternano l’attività ai momenti di coprifuoco, in cui sono costretti a rifugiarsi all’interno dei sotterranei dello stabilimento produttivo. Il coraggio che dimostrano, l’attaccamento al lavoro e l’amore per il loro paese sono eroici e Lamborghini ne è profondamente riconoscente”. E che lʼOrso russo torni in letargo.

Lʼauto? Unʼicona pop ‒ Dobbiamo essere grati al Museo Mercedes di Stoccarda per aver esposto, la scorsa settimana, unʼopera della Serie “Cars” di Andy Warhol insieme alla Mercedes-Benz 300 SL Coupé “Gullwing”, la leggendaria “Ali di gabbiano”. È la prima volta insieme e, come tante serigrafie dellʼartista newyorkese, è diventata unʼicona pop del ʼ900. La serie “Cars” comprende anche altre auto, ma la “Gullwing” è stata la prima ad aver suscitato lʼimmaginazione dellʼartista. Lʼesemplare di Mercedes-Benz 300 SL è invece il prototipo che arriva dalla collezione Brabus a Bottrop, dotato di certificazione del fatto che sia proprio questo il modello che ha ispirato Warhol nel creare la serie “Cars”. Varrà una fortuna! Altro che “povero gabbiano”.

La Mercedes “Ali di gabbiano” che ispirò Warhol

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