Ma restano i problemi legati alla politica
Honda ha presentato lʼultima generazione della sua vettura a idrogeno, pronta per il mercato a competere con lʼunica altra rivale presente: Toyota Mirai. Ancor più della trazione elettrica, lʼidrogeno rappresenta la frontiera dellʼenergia pulita e le celle combustibili ‒ le fuel cells ‒ sono le batterie che trasformano lʼidrogeno in energia elettrica motrice. La nuova Honda Clarity Fuel Cell abbatte a zero gli scarichi nocivi.
Honda si fa vanto con Clarity di aver prodotto il veicolo a celle combustibili più evoluto del mondo. È riuscita a ridurre lo spessore delle celle (20% più sottili) e così ha posto il motore integralmente sotto il cofano e i due serbatoi per lʼidrogeno (da 117 e 24 litri) sotto il pianale, senza perdere lʼidentità della vettura: berlina 5 porte e 5 posti interni. Non solo, ma grazie al suo telaio leggero ad alta resistenza, la Clarity Fuel Cell riesce a fare 650 km con un pieno dʼidrogeno. Mai unʼauto di questa categoria è riuscita ad avere unʼautonomia di marcia tanto estesa. Senza dimenticare che lʼidrogeno non penalizza le prestazioni, anzi la potenza di 175 CV e la coppia massima di 300 Nm stanno lì a dimostrarlo.
La nuova Clarity Fuel Cell è la prima auto di serie equipaggiata con il turbocompressore a due stadi azionato elettricamente. La centralina di controllo delle celle a combustibile eroga 500 Volt al motore di comando, consentendogli di produrre il 30% di potenza in più rispetto al modello precedente. Quel che restano sono invece i problemi legati alla scarsità dʼinfrastrutture per il rifornimento dʼidrogeno, una palla che balza nelle mani della politica. Le ambizioni di Honda sono grandi: ottenere entro il 2025 due terzi delle vendite di auto con modelli a propulsione elettrica (quindi anche a idrogeno), ma chiaramente vanno a scontrarsi con una realtà ben differente.