Lo scorso anno è cresciuto il numero delle vittime per incidenti stradali in Europa. In rapporto ai dati pre-Covid, la situazione non è peggiorata.
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Nel 2022 si sono verificati 20.678 decessi sulle strade europee, che significano un aumento del 4% rispetto al 2021. E’ quanto emerge nell’ultimo report PIN (Road Safety Performance Index) che monitora e stabilisce i dati relativi la sicurezza stradale nell’Unione Europea.
Facciamo un balzo indietro e torniamo a vedere i dati registrati nel 2019, anno prima della pandemia: rispetto a questo il periodo, il 2022 ha registrato un miglioramento del 9%, ma se guardiamo al 2021, il dato è cresciuto del 4%. Complessivamente lo scorso anno, i dati sono aumentati in 19 Paesi europei sui 32 monitorati. In testa alla classifica ci sono Malta e Lussemburgo, con un +50%, ma ci sono anche Paesi virtuosi, in cui il dato è in calo. Tra questi vanno menzionati la Slovenia (-25%), la Lettonia (-23%), la Lituania e Cipro (entrambi -18%).
Negli ultimi 10 anni la Lituania ha fatto segnare un importante -60%, ma altri 22 Paesi hanno messo in luce un miglioramento ben superiore a quello della media europea del 22%. Sono drammatici invece i risultati emersi a Malta, in Israele, nei Paesi Bassi e in Lussemburgo. Il report stima che, complessivamente, nel decennio 2013 - 2022 il risparmio di vite sia stato di 39.553 persone, un numero impensabile da raggiungere senza una politica mirata a migliorare costantemente la sicurezza stradale. Ciò nonostante, secondo l’Etsc “una conseguenza delle chiusure dovute al Covid sembra essere stato un peggioramento dei comportamenti degli utenti della strada, nonostante la diminuzione del traffico”. Tra le cause che scatenano i drammatici incidenti stradali ci sono le alte velocità, la distrazione, la guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di stupefacenti.
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Nonostante i risultati migliori rispetto al 2019 e il virtuosismo di molti Paese europei, si stima che la Comunità Europea non riuscirà a raggiungere, entro il 2030, gli obiettivi che si è imposta per avere sempre meno vittime della strada. L'obiettivo del 50% in meno di morti sulle strade, di questo passo sembra un obiettivo lontanissimo, dal momento che, per essere in target, l’Unione Europea negli ultimi tre anni avrebbe dovuto registrare una riduzione complessiva del 17,2%. Per cui, le azioni messe in atto per migliorare la sicurezza stradale hanno sicuramente aiutato a ridimensionare gli alti livelli di sinistrosità del 2012 e a risparmiare, in costi sociali, qualcosa come 15 miliardi di euro, ma è anche vero che si sarebbero potuti evitare altri 41 mila decessi se l’Europa avesse centrato gli obiettivi fissati sul ruolino di marcia che porta al 2030.