Bugatti W16 Mistral
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Cilindrata 8.0, 4 turbocompressori e potenza di quasi 1.600 CV per la serie che Bugatti produrrà in 99 esemplari
Lʼultima Bugatti “classica” è il dono ai tanti, generosi clienti della mitica Casa fondata da Ettore in Alsazia più di un secolo fa. Si chiama W16 Mistral, ha un motore 16 cilindri 8.0 di cilindrata ed è una roadster che Bugatti presenta in questi giorni in California, nel corso della Monterey Car Week. Dopo di lei, rivisitata negli assetti societari, Bugatti passerà alle supercar elettriche.
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La magnifica Bugatti W16 Mistral è stata infatti annunciata come lʼultima vettura del brand con motore endotermico. Ne saranno prodotte 99 unità entro il prossimo biennio, destinate ai clienti più affezionati e disposti a sborsare minimo 5 milioni di euro per entrarne in possesso di una. Sovralimentato da 4 turbocompressori, il W16 inventato nel 2005 da Volkswagen e destinato inizialmente alla Veyron e poi alla Chiron Super Sport sviluppa 1.578 CV di potenza! Per un motore a benzina, senza boost elettrici, siamo nel campo della fantascienza, e così sono anche le prestazioni, 490 km/h di velocità massima, un record pazzesco.
Le super performance incidono inevitabilmente sulla carrozzeria e il design della nuova open-top Bugatti. L’assenza del tetto ha imposto la modifica della monoscocca in fibra di carbonio, permettendo pure di separare le prese d’aria del motore (ora sopra le teste dei passeggeri) da quelle per il radiatore dell’olio rimaste invece ai lati. Varie le modifiche estetiche nella zona frontale, mentre dietro il terminale di scarico è in posizione centrale e di forma squadrata. Grazie allʼuso della stampa in 3D sono poi stati realizzati molti materiali compositi avanzati in titanio e alluminio.
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Pur con un design ultra modernista, la W16 Mistral sʼispira alla leggendaria Bugatti Type 57 Roadster Grand Raid del 1934, unʼauto allʼavanguardia per lʼepoca con i suoi doppi poggiatesta aerodinamici, che scorrono allʼindietro nella carrozzeria, e oggi esposta al Louwman Museum di Den Haag. La vediamo nellʼimmagine con la splendida livrea nera e gialla e il parabrezza curvo a forma di V a creare un effetto “visiera” dʼimpronta sportiva. Insomma, con un tale pedigree, lʼultima Bugatti esclusivamente termica è un capolavoro riservato a pochi, che sulla leva del cambio vedranno anche lʼeffigie dellʼ“elefante danzante”, celebre scultura di Rembrandt Bugatti (figlio di Ettore). Poi ci sarà la nuova vita del brand, oggi integrato nel gruppo Rimac (ricordate la Nevera?) e di cui Porsche detiene il 45 percento.