Nella Settimana dei Motori le nuove norme per la sicurezza di chi va in bici, dopo la morte di Rebellin e gli altri gravi incidentidi Antonio Angione
Quanto vale la vita di un ciclista? ‒ Il Codice della Strada prevede che le sanzioni per chi non rispetti la distanza nei sorpassi di una bicicletta consistano in una multa da 167 a 665 euro. Roba da matti! Se si pensa che la mancata distanza di sicurezza nei sorpassi può pregiudicare la vita di un ciclista, come successo drammaticamente a Davide Rebellin lo scorso 30 novembre.
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Nella Legge di Bilancio 2023 sono spariti i 94 milioni di euro previsti dalla legge di bilancio 160/2019 per la realizzazione di ciclabili urbane nel biennio 2023/2024. Eppure lʼincremento delle ciclabili sarebbe solo un primo passo per la sicurezza dei ciclisti, perché si supera allʼorigine la norma del metro e mezzo nei sorpassi alle biciclette sulle strade dove le ciclabili non ci sono. Un limite che andrebbe introdotto nel Codice della Strada (modificando l’art. 148 comma 9-bis) e che lʼassociazione “Io Rispetto il Ciclista” chiede a gran voce dopo gli ultimi terribili fatti. Alla Camera, 22 giorni prima della morte di Rebellin, il deputato ed ex CT dellʼItalvolley maschile Mauro Berruto ha depositato una proposta di legge per introdurre la distanza del metro e mezzo. Invita tutti a firmarla, perché è “una legge che non ha bandiera, né colore politico, e non costa un euro”.
La colpa degli incidenti? Degli altri! ‒ “Io lo rispetto il codice della strada”, una convinzione che ripetiamo soprattutto in conversazione con altri. Quando capita un incidente, infatti, siamo soliti pensare che la colpa sia sempre degli altri, cʼè poco da fare! Sulla guida e i comportamenti scorretti al volante gli italiani sono molto auto-indulgenti, lʼindisciplinatezza è sempre altrui. Secondo unʼindagine Istat-Aci, quando si verificano incidenti la responsabilità è tendenzialmente attribuita alle condotte degli altri automobilisti. In una scala da 1 a 10, giudichiamo il nostro rispetto del codice della strada tra 8 e 8,8; i numeri scendono a 5 e 5,9 nel giudizio sugli altri. Ma dʼaltronde come diceva Stirling Moss, profeticamente: “Ci sono due cose che gli uomini non ammetteranno mai di non saper fare: guidare e fare lʼamore”.
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Totò Truffa ʼ22 ‒ Ci mancavano pure le multe false! Uno si trova sul parabrezza una multa, non sa che sono false e con un Iban fuorviante da quello vero del Comune, sa però che è in difetto per la sosta vietata! Sì perché i truffatori arrivano sullʼinfrazione prima dei vigili regolari. Lʼautomobilista che fa? Si guarda attorno alla ricerca di un vigile o un ausiliario della sosta nei paraggi, non lo trova, sale in macchina incazzato e se ne va! Riflette e pensa che in fondo sono soltanto 29 euro, meglio pagare subito e togliersi il pensiero, solo che alla tesoreria del Comune non arriverà nulla. È successo a Napoli ed è diventata una truffa così ben congegnata che lo stesso Comando dei Vigili ha diffuso note e comunicati per avvertire gli automobilisti del problema, indicando anche il vero Iban del Comune, quello presso le Poste Italiane della sede centrale di Piazza Matteotti a Napoli, che finisce con gli ultimi 6 numeri “919109”. Quello fasullo invece rimanda a un conto Sisalpay. Giusto unʼinformazione di servizio, per dirla alla Totò: senza nulla a pretendere!