Mobilità e altre frenesie

La Mercedes blindata, cattive abitudini e lʼauto di Cartesio

Nella settimana dei motori anche il braccio di ferro tra consumatori e compagnie assicurative sui rimborsi della RC Auto

02 Apr 2022 - 10:25

Sarà la guerra che ci ha spiazzato tutti, ma in un baleno il nostro modo di pensare è cambiato. Le nostre prospettive, i nostri punti di vista, persino le abitudini di consumo cambiano. Sui giornali si dà ampio spazio al boom di bunker ordinati nelle ultime settimane, così non passa inosservato un comunicato Mercedes sulla nuova poderosa Classe S blindata. Unʼauto che “soddisfa il massimo livello di protezione per veicoli a uso civile”, recita la nota della Casa di Stoccarda.

© Dal Web

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Dʼaccordo, le auto blindate si sono sempre fatte, sono al servizio di capi di Stato e di Governo, diplomatici, magistrati e top manager, il primo cliente di una Mercedes blindata fu lʼimperatore Hirohito nel 1935! Ma leggerlo in questi giorni fa un certo effetto, come se un poʼ ci riguardasse. La nuova Mercedes Classe S 680 Guard 4Matic pesa quasi 5 tonnellate, ha un motore 12 cilindri da oltre 600 CV e con un litro di benzina fa 5 chilometri, scaricando 442 g/km di CO2 (come 10 ibride plug-in!). Però è certificata per resistere alle cariche esplosive e ai fucili dʼassalto, i cristalli sono antiproiettile e antischeggia! Costa 457.100 euro, IVA esclusa. Mi blindo e mʼincoraggio.

Cartesio al volante ‒ Un guidatore su due con meno di 25 anni ammette di mandare o leggere messaggi sul telefonino mentre guida. E uno su due, di ogni età, fatica a mantenere la distanza di sicurezza. Si sa, lʼattrazione dei social è irresistibile ma pare che lo sia anche la macchina che abbiamo davanti. Quasi quasi la guida in stato di ebbrezza non è la cosa peggiore, soltanto il 13% ammette di guidare se ha bevuto troppo. Sono le ultime, desolanti notizie dal fronte della sicurezza stradale che ci arrivano da uno studio di Altroconsumo, che ha intervistato più di 1.700 automobilisti sulle loro cattive abitudini.

Un automobilista su tre, appena ha la strada libera, supera i 70 km/h in città abitualmente e un altro 40% lo fa ogni tanto! Figurarsi in autostrada quanto siano rispettati i limiti, che ‒ ricordiamo ‒ non stanno lì a perseguitarci ma a darci piuttosto una maggiore protezione in caso dʼincidente. Il quale proprio perché si chiama “incidente” sfugge alla nostra volontà, e anche alla nostra presunzione di saper dominare gli eventi. Riflettere un attimo prima e non rimuginare a lungo dopo è la prima “buona condotta” di chi si mette al volante. Cogito ergo sum.

© Dal Web

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La beffa oltre il danno (assicurativo) ‒ Più che un rimborso, quasi inutile con spese correnti che lʼautomobilista sostiene anno per anno, meglio puntare a un congruo risparmio sulla polizza RC Auto o al limite a un prolungamento di questa. Nel 2020 il lockdown ha beffato due volte gli automobilisti: primo, perché tutti erano chiusi in casa e non si usava lʼauto, e quando si riaprì cʼerano le limitazioni agli spostamenti fuori Comune o da regione a regione; secondo, perché con la mobilità ridotta sono crollati anche gli incidenti, e le compagnie assicuratrici hanno risparmiato un bel poʼ di soldini dai mancati risarcimenti. Eppure le polizze sono rimaste le stesse, chi aveva pagato il premio… peggio per lui!

Le associazioni dei consumatori però non ci stanno e chiedono che i guadagni extra delle società tornino a chi non ha potuto usare lʼautomobile. LʼIvass (lʼIstituto di vigilanza sulle assicurazioni) stima che nel 2020 il risparmio per le compagnie sia stato tra 2,5 e 3,6 miliardi, che si tradurrebbe in un risparmio medio sulla RC Auto di circa 70 euro. Considerando che la polizza media in Italia è di 323 euro, sarebbe uno sconto niente male! LʼAnia però (lʼAssociazione nazionale delle imprese assicuratrici) limita i risparmi da lockdown a 2,1 miliardi di euro, di cui 800 milioni già ridotti in polizza ai clienti. Che fare allora? In effetti il prezzo medio della RC Auto nel 2021 è diminuito del 5% sul 2020, e in 7 anni ‒ secondo lʼIvass ‒ il calo è stato del 24%. Basterà a tener buone le associazioni dei consumatori? Beh, un poʼ dipenderà da quel che faranno gli assicuratori una volta tornati alla “normalità” (qualunque cosa voglia dire), se qualcuno “stangherà” al primo sinistro allora si sarà cercato un… malrovescio giudiziario. Gentle drivers agreement cercasi.

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