Le auto elettriche fornitrici di energia
La grande scommessa dellʼauto elettrica per i prossimi anni si chiama autonomia di marcia. Batterie cioè che supportano i propulsori elettrici per chilometraggi superiori a quelli finora garantiti. Come nel caso di Nissan Leaf, lʼauto al 100% elettrica più venduta al mondo, che oggi fa 250 km con le batterie cariche, ma con lo sviluppo delle nuove batterie arriverà a 550 km. In pratica quanto oggi assicura una normale auto a benzina.
Col vantaggio ulteriore ‒ e non meno importante ‒ che la trazione al 100% elettrica abbatte le emissioni nocive al famigerato livello zero. Dimenticandosi, almeno per quanto concerne lʼuso dellʼautomobile, lʼeccesso nellʼaria che respiriamo di biossido di carbonio, ossidi di azoto, polveri sottili e smog a vario genere. Una svolta insomma, che non risolve chiaramente tutti i problemi legati alla congestione delle auto nelle nostre città, perché traffico e parcheggi selvaggi vanno risolti diversamente, ma intanto si dà una scossa forte verso la mobilità pulita, ecosostenibile. Nissan lo sa e punta decisa su tre caposaldi: le emissioni zero delle auto elettriche sono soltanto il primo.
Il secondo, non meno significativo, è lo sviluppo della guida autonoma. Nei giorni scorsi cʼè stato lʼannuncio dellʼaccordo tra FCA e Google, ma sono tanti i costruttori allʼavanguardia nel settore, da Volvo alle Case tedesche fino appunto a Nissan. Il terzo caposaldo è quello della connettività: tra utenti e tra automobili, ma anche con le infrastrutture esistenti, come le reti per la distribuzione di energia elettrica. Connettività significa non soltanto che dentro lʼauto si può chattare, navigare in Internet e guardare la TV in streaming, ma che il veicolo può dialogare con le reti ‒ tipo quelle elettriche se lʼauto è elettrica ‒ e immettervi il surplus di energia prodotta. Così da rifornire case, scuole, uffici. Le tecnologie esistono già, ci dice Nissan in questo video, basta crederci.