La coupé con gli artigli

Lexus RC F

Supercar a ciclo Atkinson

09 Feb 2014 - 09:30

Prevalentemente rivolta al mercato nordamericano, la Lexus RC F non poteva che debuttare al Salone di Detroit, dove s'è fatta vedere nelle scorse settimane in anteprima mondiale. Di cosa si tratti, è presto detto: questa nuova coupé dall'aggressiva livrea azzurra, è la versione più sportiva di uno dei modelli più recenti della Casa di prestigio giapponese, che solo pochi mesi fa (in novembre) aveva presentato la normale RC al Salone di Tokyo.

Lexus RC F

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© ufficio-stampa
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Questo modello mette in chiaro le sue intenzioni sin dall'inizio: puntare dritto al terzetto di tedesche “terribili”, l'Audi RS5, la nuovissima BMW M4 Coupé e la Mercedes C 63 AMG Coupé, lanciandosi in una sfida ad altissimo livello…senza esclusione di cavalli. Sono tante e interessanti le frecce all'arco della nuova Lexus RC F: questa supercar del sol levante, erede diretta della Lexus IS F (la prima con l'iniziale del circuito del Fuji nel nome) è stata sviluppata dagli stessi tecnici che hanno messo a punto la rarissima e potentissima LFA.

Appena arrivata, la RC F ha subito stabilito un primato. Merito del suo motore, che è l'otto cilindri più potente mai costruito dalla Lexus. L'unità in questione, derivata da quella della IS F, ne ha mantenuto la cilindrata di 5.0 litri, ma grazie al lavoro di sviluppo portato avanti dagli ingegneri giapponesi ha superato i 450 cavalli, guadagnandone parecchi rispetto al modello precedente, che ne aveva 426.

Come impone l'”etichetta” del segmento, la Lexus RC F, oltre a un motore cui non manca esuberanza, ha un vestito fatto su misura, frutto di alcune modifiche piccole ma giustamente evidenti alla carrozzeria del modello di base. Tutta nuova è la veste aerodinamica dell'auto, che mette in mostra un paraurti anteriore con prese d'aria diverse dalla normale RC, le minigonne, il diffusore posteriore (con i quattro tubi di scarico "incastonati") e, soprattutto, uno spoiler attivo sulla coda. È tuttavia la dotazione tecnica quello che più conta su un modello del genere.

Al V8 che pulsa nel cofano sono abbinati il cambio automatico a otto marce con palette al volante Sport Direct Shift, il differenziale posteriore con sistema di torque vectoring e un sistema di gestione dei parametri del veicolo che permette di scegliere tra le modalità Standard, Slalom e Track. Per finire, la Lexus ha pensato anche all'utilizzo non esasperato dell'auto: il motore, oltre che secondo il tradizionale ciclo Otto, può funzionare anche a ciclo Atkinson, lo stesso adottato dalle unità termiche delle ibride giapponesi, per favorire il contenimento dei consumi.

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