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Design emozionale, un equipaggiamento super accessoriato e un motore ibrido “leggero” che non stravolge le abitudini di guida
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Design emozionale, un equipaggiamento super accessoriato e un motore ibrido “leggero” che non stravolge le abitudini di guida. Sono questi i tre assi che Mazda CX-30 si gioca sul terreno dei crossover medi, segmento di cui sta scalando le classifiche di vendita. Oggi è il modello più venduto del brand in Italia, Tgcom24 lʼha provato nella versione Executive con motore 2.0 benzina M Hybrid da 122 CV.
La stessa tecnologia M Hybrid è proposta anche sulle più potenti versioni da 150 e 180 CV, per le quali è disponibile il cambio automatico (plus da 2.000 euro) in alternativa al manuale a 6 marce. Ma torniamo alla nostra prova e la prima cosa che si coglie del crossover Mazda è la sua linea decisamente riuscita. Filante, sinuosa, dinamica e al tempo stesso elegante, non si può proprio negare che la CX-30 sia bella da vedere. Mazda è partita dal frontale “aggressivo”, in linea con il family feeling degli ultimi suoi modelli, un volto che ricorda molto quello della Mazda 3. Poi però il crossover procede per conto suo: i passaruota neri a contrasto (e si stagliano netti sul Rosso del nostro modello), i grandi cerchi in lega da 18 pollici della versione Executive, il portellone in stile coupé che apre elettricamente su un grande bagagliaio.
Saliti a bordo e acceso il pulsante Start notiamo subito la buona ergonomia di volante e comandi, la corona rivestita in pelle (sulla nostra versione) e lʼottima posizione del display centrale in alto, che non distrae dalla strada. Va detto che tutte le versioni di Mazda CX-30 hanno il navigatore di serie e lʼabitacolo connesso, ma torneremo poi sulle dotazioni davvero premium dei veicolo. La guida invece è più ordinaria: lʼassetto è più simile a quello di una berlina che non di un Suv, lʼauto è ben piantata e la marcia è fluida, senza particolari scosse né in accelerazione né in ripresa. Un crossover quasi cittadino e le misure compatte (4,4 metri di lunghezza) lo denotano.
Qualcuno obietterà: sì, ma il 122 CV a trazione anteriore non ne fa una sportiva, come invece la 180 CV 4x4 che renderebbe la CX-30 un Suv vero, lo stambecco per la montagna… Dʼaccordo, ma qui entrano le scelte di ciascuno e la vocazione trendy e cittadina si addicono bene al crossover della Casa giapponese, che compie 100 anni questʼanno. E poi cʼè lʼibrido, tutte le motorizzazioni sono mild hybrid, cioè con una centralina elettrica che assiste il motore termico due litri, riducendo i consumi fra il 5 e il 15% e regalando benefici come lʼaccesso alle ZTL e il bollo dimezzato in Lombardia o esentato del tutto in Lazio (ogni regione ha poi le sue norme di favore).
Lʼabitacolo è comodo, soprattutto per i passeggeri davanti, mentre dietro sono il giusto e lʼassenza di sedili posteriori scorrevoli toglie un poʼ di funzionalità. Piccolo difettuccio, i retrovisori esterni piccoli e bisogna abituarsi, però va detto che sono elettrici, riscaldabili e ripiegabili. In effetti la nostra CX-30 Executive è unʼauto dotato di tutto punto: ha i fari Full LED, i vetri posteriori scuri e il portellone elettrico, il clima bizona e un sistema audio Harmonic Acoustics con 8 altoparlanti, ma optional cʼè persino il Bose Surround System.
Di serie anche lʼhead-up display e la videocamera posteriore, oltre a dotazioni di sicurezza complete, che includono la frenata automatica dʼemergenza con rilevamento e il riconoscimento segnali stradali. Prezzo di 26.150 euro, ma con la promozione Mazda si scende a 22.650, davvero molto, molto interessante.